Progetto sbagliato, pedoni a rischio

Borgo, ennesimo investimento giovedì mattina nell’attraversamento in via Puisle. L’assessore: «Interveniamo subito»


di Marika Caumo


BORGO. Orti per anziani e passaggio pedonale di via Puisle. Sono stati i due principali argomenti di discussione nella seduta consiliare di giovedì sera.

L’aula ha approvato all’unanimità la mozione presentata in mattinata da Sergio Capra (Upt) sulla pericolosità del passaggio pedonale in via Puisle, accanto al supermercato Lidl, fra la rotatoria di via Roma e il sottopassaggio ferroviario. Proprio giovedì mattina un’anziana signora è stata investita sulle strisce. Pedoni che gli automobilisti che escono dalla vicina rotatoria non vedono, se non all'ultimo momento. Una questione approdata più volte in aula, con la strada che però è competenza provinciale. «E' stato un clamoroso errore di progettazione, il marciapiede andava fatto sull'altro lato ed andava pensato anche il problema dell'attraversamento dei pedoni da via della Fossa, con un sovrappasso della ferrovia», ha attaccato Armando Orsingher. Parole condivise dal sindaco, che ha accusato anche la mancanza di senso civico da parte di molti automobilisti, che tendono a premere sull’acceleratore. «Sulle provinciali non si possono mettere dissuasori, solo quelli acustici. Abbiamo valutato anche di farlo chiudere! Su alcune si sono fatti i passaggi per le rane, e gli uomini?», ha aggiunto, mentre Mariaelena Segnana se la prende col Servizio strade della Provincia: «Fa arrabbiare che nonostante tutte le segnalazioni non abbia ancora fatto nulla. E' demoralizzante». «Andrò avanti, entro 15 giorni presenterò una soluzione tecnica, fattibile da subito. Costi anche 100mila euro, ma non possiamo aspettare il morto», ha concluso Sergio Capra.

Quindi gli orti. Un progetto portato avanti dall’assessore Rinaldo Stroppa, con i lavori a cura del Servizio ripristino della Provincia che partiranno lunedì e proseguiranno per circa due mesi, tempo permettendo. In località Onea, vicino all’omonima chiesetta, saranno realizzati ben 28 “orti sociali” da 35 metri quadri l’uno, messi poi a disposizione dei censiti secondo un semplice regolamento di appena 9 punti votato ieri con la sola astensione di Stefano Bellumat. Saranno assegnati a persone con più di 60 anni, ma se le richieste saranno inferiori, si andrà in deroga e i lotti disponibili andranno a coloro che sono stati segnalati anche dal servizio sociale. Utenti che pagheranno solo il consumo dell’acqua. Qualche dubbio è stato sollevato da Simone Stefani e Mario Bastiani sulla durata di 5 anni della concessione, rinnovabili, proponendo di ridurli a 3. «L'orto probabilmente renderà il massimo dal terzo anno, e poi fino ad ora non abbiamo avuto molte richieste», la risposta di Stroppa. «E' un regolamento lacunoso e discriminatorio: perché assegnarlo a sorteggio e non in base alla condizioni economiche? Ed i giovani?», ha attaccato Bellumat. «E’ un regolamento snello, non servono milioni di passaggi. E’ una base di partenza, può essere modificato. Probabilmente non saranno assegnati tutti subito quindi si arriva a soddisfare le varie casistiche», ha precisato Enrico Galvan. «Se poi servissero più orti, ci sono altri appezzamenti, basta chiedere», ha concluso Stroppa.

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