Primiero «riciclone», differenziata all’82,22%

Dati positivi per l’«Azienda Ambiente»: la raccolta rifiuti è calata del 4,57% Nell’esercizio 2013 registrato anche un utile di bilancio di 36 mila e 686 euro


di Raffaele Bonaccorso


PRIMIERO. Il bilancio dell’esercizio 2013 dell’Azienda Ambiente che gestisce la raccolta dei rifiuti urbani di Primiero, nonostante un periodo difficilmente ripetibile per l’incertezza e il caos normativo che lo ha attraversato, si è concluso con tre importanti dati positivi: l’utile netto 2013 è stato di 36.686 euro, la raccolta è dei rifiuti nel suo complesso è diminuita del 4,57 % ed è aumentata la raccolta differenziata. Precisamente, riguardo quest’ultima voce, la differenziata è passata da 80,85 % del 2011, all’ 81,03 % del 2012, fino al 82,22 % del 2013; piccole variazioni positive, è vero, ma a quei livelli di per sé significativamente elevati (fra i più alti in Provincia di Trento) già un semplice piccolo aumento è un risultato eccellente.

Riguardo la tariffa rifiuti «anche per quest’anno in corso è stata confermata identica agli ultimi 4 anni, dando così un segno nel tentativo di non aumentare le imposizioni tributarie sui cittadini». E’ quanto affermato, nella sua introduzione alla conferenza stampa, da Cristiano Trotter, presidente della Comunità di valle a cui Azienda Ambiente fa capo su delega dei Comuni di Primiero. Alla presentazione dei dati di bilancio hanno partecipato oltre a Trotter, l’amministratore unico Giovanni Gobber e il direttore Sergio Bancher.

«Riguardo la tariffa rifiuti - ha detto Sergio Bancher con una certa ironia dovuta alle tante sigle - abbiamo assistito al superamento della Tia, all’introduzione della Tares, al balletto sul pagamento o meno della maggiorazione Tares (ovvero un balzello aggiuntivo di 30 centesimi di euro a metro quadrato su qualsiasi utenza) e a fine anno tutto questo ha lasciato il posto alla Tari, nuovo tributo, sui rifiuti previsto per il 2014. Calando tutto questo in una congiuntura economica generale difficile, i risultati raggiunti sia dal punto di vista economico che gestionale in genere sono incoraggianti per affrontare nel miglior modo il futuro».

C’è però anche qualche dato ancora negativo, come quello dell’abbandono dei rifiuti da parte di cittadini, con il conseguente aggravio di costi per tutti gli utenti e con il luogo comune che a farlo sono i turisti presenti in valle; altro fattore negativo è l’incenerimento dei rifiuti nelle stufe di casa, pratica ancora difficile da debellare, nonostante le segnalazioni ed i controlli per reprimere tali pratiche dannosissime per la salute. Infine c’è sempre la spada di Damocle riguardante la chiusura a fine 2014 della discarica Salezzoni di Imer in base alle direttive della Provincia. La conseguenza sarà quella di dover trasportare i rifiuti non differenziati in altre località della provincia.













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