Primarie, l’ok dei garanti a 335 ritardatari su 1092

La commissione: «Siamo super partes, scartate le giustificazioni generiche» E oggi seggi aperti, si vota per il ballottaggio tra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi



TRENTO. Contando anche le ultime trecento email scaricate dai computer della sede del Pd di via Torre Verde quando gli uffici erano ormai chiusi, sono 1092 le persone che hanno richiesto di votare al ballottaggio approfittando della riapertura straordinaria delle preiscrizioni. Di queste però solo 335 potranno presentarsi ai seggi: gli altri 757 sono stati depennati dalla commissione dei garanti poichè le spiegazioni addotte per il mancato voto al primo turno erano generiche, quando non ridicole in un alcuni circostanziati casi. «Abbiamo applicato ciò che dice il regolamento - spiega Rino Sbop -, uno dei fondamenti delle primarie è il rispetto delle regole e le giustificazioni generiche, per quanto gli elettori fossero con ogni probabilità in piena buona fede, non potevano essere accettate. Certo, si tratta di autocertificazioni, con tutti i limiti del caso. Ma non basta mandare una mail con scritto “motivi di salute” o “motivi familiari”, o ancora “ero fuori città”. Andavano specificate le circostanze che hanno reso impossibile il voto, o la registrazione nei 21 giorni precedenti, e su questo aspetto il regolamento era molto rigido. Ad esempio, chi si è presentato spiegando carte alla mano di essere finito al pronto soccorso e mostrando il referto è stato accettato. Siamo arbitri, non censori. Abbiamo passato ore a vagliare ogni singola posizione. Abbiamo finito dopo le tre del mattino. Possiamo pure avere sbagliato in qualche caso, ma siamo sereni perché in buona fede». Anche Maurizio Panizza, altro garante, difende l’operato della commissione. «Lo spirito nel quale abbiamo deciso è quello dell’ultima delibera: sì alle motivazioni particolareggiate, senza stravolgere il corpo elettorale. Quelli che si sono presentati di persona, dimostrando uno sforzo e prestandosi a spiegare meglio le proprie ragioni rispetto a una mail, sono stati quasi tutti ammessi. Ma anche chi ha inviato via mail certificati medici e a volte persino documenti non richiesti, è stato preso in considerazione. Altri hanno mandato mail precompilate, in gran parte generiche. Alcuni sfiorando il ridicolo. Sapevamo dall’inizio che in qualsiasi caso avremmo ricevuto critiche e pure insulti, da una parte o dall’altra. Ma siamo stati super partes, per questi siamo tranquilli». C’è chi ha addotto come spiegazione “gita fuori porta a sorpresa”, chi “calo di morale”, chi ha arrischiato un improbabile “mia mamma non mi ha lasciato votare” e non è mancato chi ha pensato di cavarsela dribblando il quesito. Tutti cassati.

Oggi è comunque il giorno della grande sfida tra Bersani e Renzi. I seggi aperti in provincia sono 66, gli stessi del primo turno. A Trento sono 12, uno per circoscrizione. Oltre ai 335 “ritardatari” può partecipare chi ha già votato al primo turno e tutti quelli che s’erano registrati prima del 25 novembre. Basta presentarsi alle urne con il certificato di elettore di centrosinistra e un documento d’identità valido.













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