Prg Caldonazzo, rischio commissario

A causarlo sono le troppe incompatibilità verificatesi in consiglio comunale


Lorenzo Bortolini


CALDONAZZO. Consiglio comunale con finale a sorpresa l'altra era a Caldonazzo. La variante al Prg integrata con il documento di Valutazione ambientale strategica (Vas) non è stata votata. Tutta colpa delle incompatibilità di gran parte dei consiglieri del gruppo di maggioranza che ha comportato la loro uscita dall'aula e di cosneguenza il mancato raggiungimento del numero legale.

Il passaggio della "Vas" al voto del consiglio comunale era stato chiesto dalla Provincia per completare l'iter dopo che il Prg era già stato approvato in prima adozione, comprese le numerose osservazioni presentate dai cittadini, dalla precedente amministrazione in prima istanza.  La Vas (valutazione ambientale strategica, redatta a posteriori dall'architetto Paola Ricchi del sevizio urbanistica della Comunità Alta Valsugana e Bersntol) era stata discussa durante l'ultima seduta e respinta con i 5 voti di consiglieri di maggioranza rimasti in aula perché si ritenevano compatibili alla votazione, mentre la minoranza si era astenuta.

La Provincia però ha poi respinto la delibera con la motivazione che la non compatibilità alla discussione e votazione non riguarda solo la Vas, ma l'intero impianto della variante al Prg. L'altra sera quindi ecco la sorpresa: in aula sono rimasti solo due consiglieri di maggioranza, Elisabetta Wolf e Claudio Turri, mentre tutti gli altri hanno dichiarato la loro incompatibilità.

La votazione a questo punto non si è potuta fare, in quanto in aula non c'era più il numero minimo di consiglieri per farlo. A questo punto Alberto Grassi ha sottolineato come le dichiarazioni di incompatibilità non possono essere diverse da una seduta all'altra ed ha chiesto una verifica sulle motivazioni addotte. Il segretario ha precisato che «la dichiarazione è personale e quindi ogni consigliere deve assumersene le proprie responsabilità».

Al che Grassi ha precisato: «O l'amministrazione si assume responsabilmente la verifica o la minoranza è intenzionata ad andare avanti con esposto».  Quindi la variante al Prg, già approvata in prima istanza nella precedente amministrazione è stata ancora una volta stoppata in attesa di una ulteriore verifica, prima di arrivare al commissariamento, soluzione auspicata dalla maggioranza già nella precedente seduta.













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