Prezzi, la spesa senza concorrenza

Confronto tra Coop, Orvea e Poli: vince il primo, ma con margini risicati


Laura Lorenzini


TRENTO. Il pane e la pasta? Meglio acquistarli alla Coop, insieme alla carne e alla verdura. I formaggi? La scelta giusta è l'Orvea. Ma per le salse e lo scatolame è più conveniente il Poli, dove è consigliabile comprare anche i prodotti per la casa. E' quanto emerge dalla rilevazione dei prezzi effettuata nell'ultima settimana di luglio dal Centro di ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti insieme al Comitato difesa consumatori. Con un dato che balza all'occhio: dalla comparazione globale dei prodotti le differenze risultano minimali. Non c'è un punto vendita, in sostanza, dove il risparmio risulti così evidente, perché a fine mese il costo della spesa finisce per essere equivalente. Sotto la lente dei consumatori sono finiti il Poli di via Maccani, l'Orvea di via San Pio X e la Coop Superstore di via De Gasperi.

I prezzi sono stati confrontati tra 205 prodotti omogenei, sia di marca sia di primo prezzo. I risultati hanno evidenziato che il punto più conveniente è la Coop, con 569,34 euro per la spesa complessiva, seguito da Orvea con 582,90 e da Poli con 584,32. Differenze minime: forbice tra il 2,48 e il 2,24 per cento tra la Coop e gli altri due supermercati e solo dello 0,24 tra Poli e Orvea. Supponendo una spesa mensile di 500 euro, su un budget annuale di seimila euro se ne risparmierebbero soltanto 149. In realtà, leggendo riga per riga le differenze di costo tra i 16 settori di riferimento, si desume che un modo per alleggerire meno il portafogli c'è ed è l'immarcescibile sistema dell'oculata massaia. Meglio diversificare la spesa, piuttosto che riempire il carrello in un unico punto, perché così si spuntano le offerte migliori.

Dai dati si nota come al Poli sia stato assegnato un valore fisso (100) rispetto al quale, settore per settore, si annotano le variazioni. E dunque la Coop risulta imbattibile sulla verdura (79,90 punti contro i 94,71 dell'Orvea e i 100 del Poli) e sulla frutta (96,84 contro 109,45 dell'Orvea e 100 del Poli), ma anche su tè e caffè (oltre tre punti di differenza), mentre la distanza è più ravvicinata sui prodotti da forno (1,25 di vantaggio sul Poli), sulla carne (un punto e mezzo sull'Orvea) e sui surgelati (un punto e mezzo sull'Orvea). Il Poli primeggia sui condimenti alimentari e salse (2,76 punti meglio dell'Orvea), sui cibi per animali (2,32 sulla Coop), sui detersivi e detergenti (0.93 meglio di Orvea), mentre Orvea è la più competitiva sui latticini (un punto e mezzo sulla Coop), sugli alcolici (0,17 sulle due concorrenti) e sui prodotti parafarmaceutici (0,49 su Poli).

Ma se la casalinga (o il casalingo) volesse tornare a casa con le borse ancora più piene, allora meglio Bolzano di Trento, che in un confronto a distanza su 216 prodotti assegna la palma di supermercato meno caro all'Interspar, che supera di 0,28 punti la Coop trentina e di 0,97 l'Iperpoli di Bolzano, mentre Orvea e Poli seguono a oltre due punti e mezzo. In realtà la battaglia a colpi di scontrini, secondo il Centro di ricerca e tutela, è più fumo che arrosto: «I margini sono troppo risicati perché si possa parlare di vera concorrenza - commenta il responsabile Carlo Biasior -. Il libero mercato, che tanto piace ai gruppi della grande distribuzione, è mera retorica. Tecnicamente non si può parlare di "cartello", ma di un monitoraggio reciproco che porta a un allineamento su tutto, senza però produrre forti ribassi». Quello che manca a Trento, secondo lui, è la presenza di grandi catene nazionali, con volumi ingenti che consentano abbattimenti significativi dei prezzi: «La speranza è che aprano nuovi gruppi. Solo così si potrebbe rompere l'oligopolio e beneficiare il consumatore».













Scuola & Ricerca

In primo piano

Film Festival

Lo scioglimento dei ghiacciai nella poetica del teatro trentino

La Stagione Regionale Contemporanea si conclude con “Rimaye” di AZIONIfuoriPOSTO, che stasera (3 maggio) darà spazio a un’indagine su ciò che è destinato a sparire e alla sua eredità, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali. Entrambi infatti sono modificatori di paesaggio e custodi di memorie


Claudio Libera