Precipitano nel dirupo muoiono zia e nipote

Inutili i soccorsi per Claudia Bugoloni, 36 anni, e Debora Andreolli, 18 Le due erano a bordo di un quad: sono precipitate per duecento metri


di Ettore Zini


BLEGGIO. A raccontare quello che è successo ci sono le tracce lasciate dalle ruote del quad lungo la strada che dal passo Durone porta a malga Stabio. Tracce che indicano come la moto a quattro ruote si sia spostata sempre più verso il dirupo per poi essere inghiottita dal bosco. Nessuno sa a che ora sia avvenuta la tragedia, a che ora Claudia Bugoloni, 36 anni festeggiati a luglio, e sua nipote Debora Andreolli, che ancora non ne aveva compiuti 19, hanno perso il controllo del quad e sono precipitate morendo sul colpo, ma sono state trovate dagli uomini del soccorso alpino probabilmente un paio di ore dopo. Solo quando il papà di Debora, impensierito per il ritardo delle due, è andato a controllare. Una tragedia che ha scosso il Bleggio nel profondo come testimoniano le tante persone che già ieri sera hanno partecipato al rosario. Claudia era nata a Fiavé e lì ha mantenuto salde le sue radici anche se, dopo il matrimonio con Ivan Simoni si era stabilita in località Parisi di Campi di Riva. Debora, invece, aveva frequentato l’università popolare e finito le scuole a Trento ed era parte integrante di Cavrasto, il suo paese.

Le due avevano deciso di andare insieme per un uscita con il quad lungo la strada che collega il passo a malga Stabio, di proprietà dell’Asuc di Saone. Una strada molto frequentata specialmente d’estate, ma anche molto insidiosa. Costeggiata da un dirupo, era già stata teatro di incidenti. Come detto nessuno ha assistito all’incidente e quindi nessuno sa raccontare quello che è successo. Si sa che nel pomeriggio il papà di Debora, Vilberto, ha iniziato a preoccuparsi per il mancato rientro a casa della figlia e della cognata. Le aspettavano ad una festa ma non arrivavano. Sapeva però qual era il percorso che le due ragazze avrebbero fatto e quindi è andato a cercarle lungo la strada forestale. Ma non le ha incontrate. Ha visto, però, le tracce di pneumatici sulla terra, e ha visto che si indirizzavano verso il dirupo in località «Prim ponticlo», ossia prima salita. E forse in quel momento aveva già capito che era avvenuta una tragedia. Oltre il bordo della strada, però, non si vedeva nulla e ha chiamato i vigili del fuoco di Bleggio superiore per chiedere aiuto. Sono iniziate le ricerche che hanno coinvolto anche gli uomini del soccorso alpino della guardia di finanza e poi quelli di Pinzolo e quelli delle Giudicarie Esteriori. Da Trento è decollato l’elisoccorso, ma le chiome degli alberi non permettevano di vedere nulla.

Alla fine i corpi senza vita della due giovani sono stati visti. Debora Andreolli si era fermata dopo un volo di circa 200 metri. Claudia Bugoloni era qualche decina di metri sopra. Inutile ogni tentativo di soccorso, per loro non c’era più nulla da fare. In una manciata di minuti la notizia della tragedia è arrivata in paese e nessuno voleva crederci. Sembrava impossibile che Claudia e Debora avessero perso la vita a pochi passi dalle loro famiglie lungo una strada che avevano percorso tante volte.

Le operazioni di recupero dei corpi sono state molto difficili visto quanto è impervio il dirupo. Alla fine è stato usato il verricello dell’elisoccorso e i corpi di Claudia e Debora sono stati portati alla camera mortuaria. E nella chiesa di Cavrasto si è ritrovata tutta la comunità per un rosario. Un momento di comunione per ricordare le due ragazze per stare vicini ai familiari, così duramente colpiti da due lutti. Gino e Nora Bugoloni hanno perso una figlia, Claudia e una nipote, Debora. Nadia e Vilberto Andreolli piangono la figlia Debora, e la sorella e cognata Claudia. Difficile se non impossibile trovare le parole per aiutarli in questo momento di dolore, ma per loro l’affetto di queste piccole ma unite comunità non mancherà mai, nemmeno in futuro.

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