Povertà in Trentino, più 11%. Ecco il rapporto Caritas

Le persone in difficoltà incontrate dai volontari nel 2012 sono state 3696, ossia 360 in più rispetto all’anno precedente



In Trentino aumenta dell’11%, rispetto al 2011, il numero di persone che nel corso del 2012 si sono rivolte agli operatori della Caritas. Le persone incontrate dai 420 volontari di Caritas sono state 3.696, 360 in più rispetto all’anno precedente. Del 43% aumentano anche le richieste ai Centri di ascolto e ai Punti di ascolto parrocchiali. Complessivamente ammontano a 13.342 le domande, di cui il 60% relative a pacchi viveri, e il 10% per vestiario (2.223). Lo dicono i dati del 7/o Rapporto annuale dei servizi Caritas e Fondazione comunità solidale del Trentino «Oltre la crisi: la fantasia della carità». Il 77% delle persone incontrate ha un’età compresa fra i 30 i 65 anni; riguarda, invece, il 19% la fascia di età compresa fra i 18 e i 30 anni, mentre quelle con piu di 65 anni sono il 4%. Nel 2012 si è anche verificato un incremento maggiore di italiani in stato di bisogno, che passano dagli 826 del 2011 a 950, con un +15%. Gli stranieri passano da 2.403 a 2.600, con +8%. L’aumento delle persone incontrate è ancor più rilevante se osserviamo l’incremento percentuale del loro numero negli ultimi tre anni: +9% presso le strutture di accoglienza notturna di Trento, +28% presso quelle di Rovereto e +53% presso il centro diurno di Rovereto. L’arcivescovo di Trento Luigi Bressan invita alla sobrietà e alla parsimonia. «Ogni tre mesi non c’è bisogno di cambiare computer o telefonino, nè i capi di abbigliamento. Possiamo risparmiare su tante piccole cose. Come non ritenere obbligatoria la paghetta per i figli». Non è solo sul piano concreto che mons. Bressan dà indicazioni per affrontare la crisi. «Il messaggio del Signore è la speranza, come Cristiani non si possono abbassare le braccia nelle difficoltà. La vita ha sempre valore anche nei periodi di povertà, le crisi ci sono sempre state, l’uomo è dotato da Dio dallo Spirito santo per superare la crisi».













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