Poste, ecco i nuovi orari

Riordino delle aperture. Doppio turno solo in 10 sportelli


Robert Tosin


TRENTO. Le Poste sono impegnate in un immane lavoro di razionalizzazione che riguarda tutto il territorio nazionale. Dopo i tagli di sportelli già annunciati, ora provvede anche ad un riordino degli orari di apertura. Domani scatterà la nuova piccola rivoluzione, utilizzando il criterio del personale disponibile. Sono dieci gli sportelli che si potranno permettere addirittura il doppio turno dalle 8.25 fino alle 19.10 (il sabato solo dalle 8.25 alle 12.35) e sono praticamente quelli dei centri maggiori: 4 a Trento, uno ciascuno a Rovereto, Riva, Pergine, Mezzolombardo e Cles. Un'altra manciata di sedi, 21 per la precisione, si potranno permettere solo il turno mattutino, dalle 8.25 alle 13.35 (chiusura un'ora prima il sabato). Tutti gli altri uffici postali godranno di qualche minuto in più: apriranno alle 8.15 per chiudere alle 13.45. Di sabato chiuderanno un'ora prima.

Questi sportelli sono quelli definiti "monoperatore", cioè gestiti con la presenza di un solo impiegato. Il riordino degli orari segue la decisione di chiudere sette uffici postali ritenuti non più economicamente vantaggiosi da parte delle Poste, impegnata, come tutte le altre aziende, a far quadrare i conti in un momento particolarmente difficile. In questo caso, però, i tagli vanno ad incidere anche pesantemente su un servizio pubblico che spesso mal si attaglia con le esigenze di economicità o, addirittura, di guadagno.

E' proprio su questo fronte che il presidente Dellai e il presidente dei sindaci trentini, Simoni, vogliono aprire una trattativa con la società postale. Un primo incontro, avvenuto alcuni giorni fa, ha se non altro stabilito che ci sia maggiore comunicazione tra Poste e politica, in modo da verificare se vi siano possibilità di mediare le esigenze economiche dell'una e le esigenze di servizio dell'altra. I Comuni stanno valutando la possibilità di offrire alle Poste alcuni servizi che possano rendere economicamente sostenibile la permanenza di alcuni sportelli nei centri più piccoli, dove svolgono un servizio sociale non indifferente. Anche sulle ultime chiusure si è ipotizzata la possibilità di un ripensamento, almeno per alcuni sportelli.













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