Poste chiuse per guai informatici, e a Pinzolo esplode la protesta

Ennesimo disservizio in un ufficio che raggruppa parecchi paesi



PINZOLO. Proteste a Pinzolo per i continui disservizi del servizio postale. Lunedì scorso, alle otto, un cartello sulla porta informava che l'ufficio avrebbe aperto alle nove per problemi di programmi informatici. Una cosa simile era capitata un paio di settimane prima. Con la stessa motivazione. Una chiusura improvvisa che ha indispettito l'utenza, convinta che il rispetto dell'orario in un ufficio che espleta funzioni pubbliche dovrebbe venire prima di tutto.

Dal sabato senza posta alla riduzione del personale, fino alla cancellazione degli uffici nei paesi «che non rendono», la privatizzazione ha prodotto disagi soprattutto agli anziani e a chi non possiede mezzi per spostarsi. Questo non è l'unico disguido che si registra a Pinzolo, dove confluiscono i residenti di Mavignola, Giustino, Massimeno e di altri paesi vicini. L'ufficio dispone di due sportelli. Ma è difficile trovarli tutti e due funzionanti, con gli operatori dietro il vetro. Di grazia trovarne uno. Così code a non finire. Da tempo bisogna mettere in conto dal quarto d'ora alla mezzora, quando non di più. E a questo punto, cosa si può fare? Chi deve intervenire? Nonostante le proteste, di risposte neanche l'ombra.













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