«Porta a Porta», il caso in Vigilanza Rai

Fravezzi: «Diritto di replica per Rossi e Kompatscher». Dellai a Napolitano: «Realtà mistificata, trentini amareggiati»


di Chiara Bert


TRENTO. L’attacco alle autonomie sferrato lunedì sera a «Porta a Porta» di Bruno Vespa, ospite in collegamento il governatore altoatesino Arno Kompatscher, resta al centro della polemica. Il caso approda in commissione di Vigilanza Rai, dove il senatore Vittorio Fravezzi del Gruppo Per le autonomie ha presentato un quesito in cui chiede un richiamo a Vespa «per aver condotto una trasmissione del servizio pubblico in maniera parziale e tendenziosa», e di concedere ai presidenti delle Province di Trento e Bolzano la possibilità di replicare in trasmissione».

Il disagio suscitato dalla trasmissione è arrivato ieri anche al Colle. A margine dell'incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulle prospettive del governo, Lorenzo Dellai ha rappresentato al capo dello Stato «l'amarezza dei trentini e dei sudtirolesi per il clima di ostilità crescente nel Paese nei confronti dell’autonomia, alimentato da iniziative faziose e del tutto superficiali quali la puntata di «Porta a Porta». Dellai ha sottolineato che «suscita forte stupore che un veicolo di simili mistificazioni della realtà sia rappresentato dalla televisione pubblica» e ha ringraziato Napolitano per la sensibilità e la competenza istituzionale con le quali si è sempre rapportato con la nostra autonomia, richiamandoci ai doveri di solidarietà con il Paese in un momento difficile ma anche confermando il valore  nazionale ed europeo della nostra esperienza». Sul caso «Porta a Porta» sono intervenuti ieri anche i presidenti del consiglio regionale e provinciale Diego Moltrer e Bruno Dorigatti. Per Dorigatti «sarebbe utile che la Rai, pagata anche con le tasse dei trentini e dei sudtirolesi, non contribuisse ad una campagna diffamatoria e di disinformazione: l’idea che togliendo autonomia al Trentino e al Südtirol ne guadagnino il Veneto o la Lombardia, non solo è falsa, ma anche pericolosa, perché lascia intendere che l’unico futuro debba essere un’inesorabile decadenza della qualità dell’intervento pubblico». Per Diego Moltrer «ancora una volta è stata fatta di tutta l’erba un fascio, accomunando realtà molto differenti identificate solamente come autonomie “speciali” e confrontate poi con altre a statuto ordinario». «Davanti a tanta demagogia dobbiamo al più presto dare voce alle nostre istanze in sede nazionale, non come due realtà separate, ma con un’unica voce di più di un milione di abitanti». Anche il capogruppo Pd Mattia Civico stigmatizza «la malafede di chi dipinge il Trentino come isola felice ed egoista, e non ricorda o fa finta di non ricordare che non ci siamo mai sottratti alla compartecipazione al risanamento e alla solidarietà verso il Paese». Da Maurizio Fugatti (Lega) frecciata a Dellai: È andato a parlare con Napolitano, ma è meglio che cominci a guardare in casa sua, visto che il deputato Dambruoso, presente a «Porta a Porta» e nemico delle autonomie, è stato eletto con Scelta Civica, la sua stessa lista».

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