Pomarolo: brucia il tetto, due famiglie fuori casa

La canna fumaria si surriscalda all'ora di cena, l'incendio ha aggredito la soffitta


Giuliano Lott


POMAROLO. Se all'ora di cena i vicini di casa non si fossero accorti delle fiamme che ormai si levavano alte sopra il tetto, ieri sera le cose avrebbero preso una piega ben peggiore. Invece l'allarme è scattato in tempo per salvare almeno la struttura della villetta bifamigliare al civico 1 di via Rampignano, dove abitano le famiglie di Remo e Gino Fasanelli.
A quell'ora, al secondo piano, c'era solo Daniele Fasanelli, figlio di Remo. «I miei erano usciti, io stavo cenando quando mi hanno avvisato dell'incendio, che ormai aveva attaccato il solaio. Non mi ero accorto di nulla». Al primo piano Gino Fasanelli e la sua famiglia avevano acceso il caminetto ed è stato con ogni probabilità il camino sporco a provocare il surriscaldamento della canna fumaria che ha innescato il rovinoso incendio. Mentre i Fasanelli si precipitavano in giardino per mettersi al riparo, hanno iniziato ad arrivare i mezzi dei pompieri: i volontari di Pomarolo, di Rovereto e poco dopo una squadra dei permanenti di Trento. Sull'autoscala piazzata in giardino si sono inerpicati i vigili del fuoco attrezzati con maschere e bombole di ossigeno, che appena raggiunto il tetto hanno iniziato ad abbattere le travi per poter irrorare il focolaio. Le fiamme avevano aggredito le cianfrusaglie di ogni tipo accumulate per anni in soffitta. Un intervento lungo e faticoso, terminato a notte fonda.

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