Polo della Meccatronica sospeso l’appalto

Il Tar si pronuncerà sul ricorso dei secondi classificati il 24 maggio ma intanto vieta alla Provincia di dare il via a progettazione e costruzione


di Luca Marsilli


ROVERETO. Se abbiano torto o ragione sulla irregolarità della gara che le ha viste sconfitte, è da valutare, ma una cosa per il Tar è pacifica: l’affidamento dell’appalto di progettazione e costruzione del Polo della Meccatronica costituirebbe un serio danno se poi si scoprisse che i ricorrenti hanno ragione.

Con questo ragionamento i giudici amministrativi hanno accolto la richiesta di sospensiva di efficacia di tutti gli atti connessi e seguenti la gara di appalto. Fissando l’udienza del 24 maggio per affrontare il merito della questione. E verificare quindi se la convinzione dei secondi classificati, una Associazioni di imprese con Mak Costruzioni capogruppo, di essere stati ingiustamente penalizzati e di meritare l’assegnazione dell’appalto, abbia un fondamento concreto.

Il dato positivo è la celerità con cui se ne verrà a capo. La Provincia, affidataria dell’incarico, aveva già preso in considerazione l’opportunità di non procedere comunque all’assegnazione prima che i giudici si fossero pronunciati nel merito. La sospensiva quindi non aggiunge granché al danno (in termini di ritardo per un progetto assolutamente strategico per Rovereto e per tutto il Trentino) che già il ricorso aveva provocato. E vista la lettera del decreto che accoglie la richiesta di sospensiva, non si può nemmeno leggere come una sia pur parziale censura all’operato della commissione di gara: il presidente del Tar Armando Pozzi si limita a prendere atto del ricorso e riconoscere che, se si dovesse rivelare fondato, l’avvio dei lavori nelle more di accertamento giudiziario della situazione porterebbe dei danni. Una sospensiva per le due settimane che mancano all’udienza che dirimerà la questione non dovrebbe avere effetti sconvolgenti.

Sta di fatto che è ormai diventato prassi che ogni assegnazione pubblica di incarichi di una qualche entità, finisca con ricorsi degli sconfitti dalla gara di appalto. E con sospensioni che in alcuni casi diventano di anni, nel rimpallo tra i diversi gradi di giustizia amministrativa. Segnali chiarissimi che qualcosa nelle procedure, cavillosissime e complesse al punto che gli enti pubblici si affidano ormai a consulenti esperti per elaborare i bandi, non regge ai tempi. Ritardando lavori e realizzazioni a danno sia delle imprese che della collettività.

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