Politiche, coalizione in pressing su Tonini 

Il senatore Dem considerato cruciale nella delegazione parlamentare. Ma c’è chi pensa a candidature fuori dai partiti


di Chiara Bert


TRENTO. È atteso per oggi in Senato - dopo i cinque voti di fiducia che ieri hanno scatenato caos e proteste dentro e fuori dall’aula - il voto finale sul Rosatellum, la nuova legge elettorale largamente proporzionale (64%) con una quota di collegi uninominali maggioritari (36%).

Approvata la legge elettorale, resterà solo la manovra finanziaria come uno degli ultimi atti del governo Gentiloni, poi la legislatura si avvierà a conclusione, con elezioni probabili ad inizio primavera. E fatta la legge, i partiti dovranno organizzarsi sulla base delle nuove regole che in Trentino prevedono 3 collegi uninominali alla Camera e tre al Senato, più gli eletti sul proporzionale. Ed è nei collegi che il centrosinistra autonomista, che nel 2013 fece cappotto, dovrà trovare un proprio assetto concordando le candidature come coalizione, eventualmente aperta ai sindaci civici come ha proposto il governatore Ugo Rossi. Lunedì anche di assetti si comincerà a parlare al tavolo dei segretari della maggioranza.

Tra i parlamentari uscenti, chi da mesi ha annunciato l’intenzione di non ricandidarsi è il senatore Giorgio Tonini (Pd), alla sua quarta legislatura. Renziano della prima ora, negli ultimi tempi non ha risparmiato critiche al segretario Matteo Renzi che avrà l’ultima parola sulle candidature (il Rosatellum non prevede preferenze). Ma è dal Trentino e dalla Svp che arriva il pressing su Tonini, perché si ripresenti per un altro mandato. Con la sua esperienza e i rapporti romani, Tonini viene considerato una presenza importantissima nella delegazione parlamentare, considerato anche che nella prossima legislatura in parlamento mancherà un nome di peso come il capogruppo Svp Karl Zeller. Nel Pd si dà per scontata una spinta romana (renziana) per la candidatura di Elisa Filippi, che ha dalla sua il fatto di essere donna, giovane e annoverata tra i potenziali fedelissimi del segretario anche se non troppo amata dentro il Pd trentino. Alla riconferma punta il deputato Michele Nicoletti, mentre il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi ha spiazzato tutti annunciando (all’assemblea degli industriali) di non volersi candidare per Roma.

Nell’Upt chi non fa mistero da tempo di ambire al parlamento è il segretario Tiziano Mellarini, mentre i rumors danno un Lorenzo Dellai più freddo, che non disdegnerebbe nemmeno l’idea di ricandidarsi alle provinciali e di restare in Trentino ad occuparsi del partito. Nel Patt l’unico nome sicuro è quello del segretario e senatore uscente Franco Panizza, che punta a essere riconfermato nel suo collegio (Trento Val di Non).

Fin qui i papabili candidati «politici». Ma nel centrosinistra c’è chi - anche con un occhio ai sondaggi nazionali che danno il centrodestra avanti e il M5S testa a testa con il Pd - sta pensando che una carta da giocare nei collegi uninominali potrebbe essere quella di qualche nome forte della società civile. Tutti da trovare.















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