Pistola in pugno picchia la barista 

L’aggressione. Ferita Claudia Stenico, 58 anni, storica titolare con il marito Adriano Cavosi del Maly Bar. La donna si è gettata sulla cassa, rapinatore in fuga senza soldi. I due giovani avventori testimoni della scena: «Situazione surreale, all’inizio pensavamo ad uno scherzo»


Gianfranco Piccoli


Trento. Scaldacollo e cappuccio per coprire il volto, guanti neri e pistola spianata davanti al volto di Claudia Stenico, 58 anni, storica titolare con il marito Adriano Cavosi, ex presidente di Confesercenti, del Maly Bar di via Vittorio Veneto. Una scena che, alle tre del pomeriggio e in una via trafficatissima della città, è apparsa persino surreale a chi l’ha vissuta.

L’uomo - giovane, alto e magro, con addosso un giubbino blu da montagna - apparentemente con accento italiano, non ha avuto esitazioni quando è entrato nel bar, dove in quel momento c’erano tre avventori: una giovane coppia che stava prendendo un caffè al bancone e una terza persona seduta ad un tavolino, fuggita non appena ha capito cosa stava accadendo. Claudia Stenico aveva da poco dato il cambio alla figlia Michela (è lei ad aver preso in mano le redini del locale), tornata a casa a Ravina.

Il rapinatore, pistola in pugno, ha cominciato a gridare: «Dammi i soldi! Dammi i soldi!». Claudia ha avuto una reazione del tutto istintiva, gettandosi verso la cassa e chiudendola. Ne è nata una colluttazione e ad un certo punto l’uomo, vedendo che Claudia non mollava la cassa, l’ha colpita violentemente con il calcio della pistola sul volto, spaccandole il labbro. Un colpo talmente forte da far cadere non solo la cassa ma anche il caricatore della pistola (che poi, da una verifica, è risultata finta). A causa dell’impatto sul pavimento, la chiave della cassa si è sfilata. A quel punto il rapinatore, probabilmente colto di sorpresa dalla reazione della donna, è fuggito senza prendere un solo euro. Uscendo, si è sfilato lo scaldacollo ed è stato visto da una testimone, che ha poi fornito una dettagliata descrizione alle forze dell’ordine.

Immediato l’allarme al 112. Sul posto sono arrivati ambulanza di Trentino Emergenza, carabinieri della compagnia di Trento (che coordinano le indagini) e polizia. Subito dopo è cominciata una vasta caccia all’uomo in tutta la città, mentre Claudia Stenico è stata trasportata in codice verde al pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara. Qui è stata sottoposta a tutti gli accertamenti, che hanno escluso traumi importanti.

«All’inizio pensavamo ad uno scherzo, era una scena che non sembrava reale, anche pensando all’ora e al luogo», raccontano Andrea, di Baselga di Pinè, e Francesca, di Cles, i due avventori (per altro non abituali) che si trovavano al bancone al momento della tentata rapina. «Ad un certo punto abbiamo visto entrare un ragazzo alto e magro, aveva la faccia coperta con uno scaldacollo e un cappuccio, i guanti neri sulle mani. Ha iniziato a gridare: “Dammi i soldi”. La signora si è gettata sulla cassa e lui l’ha colpita con violenza. La cassa è caduta e si sono sfilate le chiavi e la signora ha urlato: “Oddio non si apre più!”. Il rapinatore poi è scappato. Il tutto sarà durato meno di un minuto», concludono i due giovani.

Incredulo Adriano Cavosi, che è stato chiamato dalla vicina farmacista: «Abito a cento metri dal bar - spiega Cavosi - una cosa del genere proprio mi mancava, in 47 anni di storia del Maly Bar non era mai accaduto un fatto così», dice osservando l’interno del suo bar. A terra, in attesa della scientifica, c’era ancora la cassa, sul bancone alcuni fazzoletti sporchi di sangue.

Esterrefatta Michela, la figlia di Claudia: «Avevo appena lasciato il lavoro ed ero tornata a casa a Ravina quando mi hanno chiamata», spiega Michela, che fuma nervosamente in attesa delle forze dell’ordine. «Un fatto del genere non era mai successo. Un paio di anni fa mi avevano rubato la borsetta, poi c’era stato un furto. Ma, insomma, nulla di così grave».

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