Pista per ultraleggeri, Vervò divisa

In 60 firmano la lettera al sindaco: «Non si può legalizzare un abuso»


Giacomo Eccher


VERVÒ. «Non variante urbanistica in sanatoria ma telenovela, dove si dice bianco per ottenere nero». Comincia così la lettera firmata da oltre 60 cittadini di Vervò che prendono posizione contro il procedimento di «variante con sanatoria urbanistica» per l'area da volo in località "Grum", un esteso rilievo di campagna a quota 950 metri che confina a nord con il bosco di Tres.

La vicenda ha inizio il 13 maggio 2009 quando un imprenditore di Nave San Rocco, Michele Roncador, ha depositato la richiesta di fattibilità di un'area volo con hangar. Impossibile per il Comune accoglierla ed allora, per poter almeno «liberare» la superficie (circa 2.000 mq) da arbusti e piante, la domanda è stata trasformata in «cambio coltura» per seminare foraggio con livellamento idoneo alla semina. Cambio autorizzato nel maggio 2010.  Nel febbraio 2011 Roncador ha dato comunicazione dell'avvio di opere precarie con lo scavo di un tunnel "in anima piena" e copertura con telo, amovibile. Nel giugno successivo la Forestale con verbale contestava i lavori in quanto lo sbancamento aveva superato il metro autorizzato e la destinazione d'uso, invece che prato stabile per foraggio come inizialmente richiesto, era «campo di decollo ed atterraggio di un ultraleggero», e il precario era in realtà un hangar: utilizzi in contrasto con una zona a vincolo idrogeologico.

A questo punto è stata fatta richiesta di concessione in sanatoria (17 giugno 2011) che non ha avuto esito, fino a quando, dopo una serie di pareri legali richiesti anche dal Comune, il 23 gennaio 2012 lo Sporting Avio Club Vervò ha fatto istanza di «deroga urbanistica in sanatoria» per l'utilizzo di serie di particelle per la realizzazione di un campo da volo sportivo con annesso ricovero dei mezzi di volo.

La deroga urbanistica non è cosa da poco, può essere concessa solo per finalità pubbliche e ha bisogno di una procedura particolare che prevede il passaggio in consiglio comunale prima di approdare in Provincia che avrà l'ultima parola. In vista della seduta consiliare, non ancora convocata, a Vervò si sono riscaldati gli animi con una serie di proteste trasversali che hanno preso di mira il primo cittadino Walter Betta Tedeschi «colpevole» di avere sostenuto, in una recente assemblea pubblica, «la valenza pubblica» dell'area di volo. Il motivo? Si possono fare anche feste campestri, una o due volte all'anno. Affermazione che ha spaccato a metà il paese tra favorevoli e contrari.  «Una burla, non un interesse pubblico», sostengono i firmatari della lettera, che temono che l'abuso venga legalizzato. Contro la sanatoria si è già schierato il gruppo "Uniti per Vervò" (opposizione), ma malumore c'è anche in maggioranza.













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