agricoltura

Pioggia di euro pubblici sui vini trentini

Le maggiori cantine della provincia hanno ottenuto finanziamenti europei per andare alla conquista dei mercati esteri



TRENTO. Quasi due milioni di euro, per la precisione un milione e 757 mila euro, per promuovere il vino trentino fuori dai confini dell’Unione Europea. Un fiume di soldi arriva da Bruxelles e finisce alle grandi cantine che hanno presentato progetti per conquistare nuovi mercati. I fondi vengono liquidati tramite la Provincia, ma vengono dall’Unione europea.

La parte del leone la fanno le Cantine Ferrari che, grazie a una strategia complessa e basata su varie azioni, mirano soprattutto a Canada, Cina, Giappone e sudest asiatico. Alla Ferrari vanno 633.698 euro per finanziare il 50 per cento del progetto «Ferrari III» che costerà 1.267.396 euro a partire dall’ottobre 2014, più 195.624 euro per l’ultima tranche del finanziamento del progetto «Ferrari II» relativo alla campagna 2012-2013. Ma tutte le maggiori cantine trentine si sono viste riconoscere contributi significativi. Alla Cavit per il profgetto «The number 1 Italian wine in the world also Canada» sono andati 100.395 euro a fronte di una spesa complessiva di 200.791 euro. Alla Nosio spa, ovvero Mezzacorona, vanno 127.500 per il progetto «From west to East wines». Alla Ati tra Concilio spa e Gaierhof vanno 239.989 euro per il progetto chiamato «Mountain Toasts Wins». Thica spa, ovvero la cantina LaVis, ottiene 372.375 euro per il progetto «Graps of Excellence». Infine Vini del Trentino ottiene 88.299 euro per il progetto «Trentino: Hifly Wines».

Il totale della spesa del finanziamento europeo è di un milione e 757.882 mila euro che va a sostenere una promozione robusta dei vini trentini. Come si vede, il finanziamento va sia a produttori privati che ai giganti del mondo della Cooperazione. In un momento di crisi i grandi attori del mondo del vino cercano di conquistare nuovi mercati e sfruttano i soldi europei per farlo.

L’amministratore delegato di Cantine Ferrari, Matteo Lunelli, spiega che si tratta di una grossa opportunità: «In un paese in cui spesso non si riesce a spendere i fondi europei, giudico molto importante che si riesca a utilizzare queste risorse. Si tratta di finanziamenti molto consistenti per azioni di promozione su mercati extraeuropei. Noi abbiamo presentato un progetto molto complesso basato sia su attività sui Social network che su azioni più tradizionali come l’incoming, ovvero il finanziamento di visite in cantina da noi di giornalisti e altri attori importanti dei mercati cui puntiamo. Il progetto mira a promuovere il nostro Trento doc in Canada, Giappone, Cina, nel Sudest asiatico e anche in Svizzera. Attualmente, l’export per noi vale il 20 per cento del fatturato ed è in crescita. Con questa attività miriamo ad incrementare questa quota. In quest’ottica, il finanziamento europeo è un’opportunità che va sfruttata». (u.c.)













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