«Piedicastello, il sogno del rione diventa realtà»

Pronto il progetto che ridisegna il quartiere: addio tangenziale e nuova piazza che arriverà fino alla basilica. Lavori al via l’anno prossimo e fine nel 2015


di Luca Marognoli


TRENTO. «Non dimenticare i nostri sogni significa cominciare già a realizzarli», si legge su un disegno che raffigura la Piedicastello immaginata dai cittadini dei comitati per la valorizzazione del quartiere. Il presidente Melchiore Redolfi l’aveva fatto incorniciare e mettere nella sala del consiglio circoscrizionale: ieri ci ha appeso sotto una grande immagine di come il quartiere diventerà davvero. E’ il rendering del progetto esecutivo, finalmente pronto, che a breve sarà presentato ai residenti (forse venerdì 26). «Presto quel sogno diventerà realtà», dice fiero. «Dal progetto preliminare è passato un anno perché quello nuovo doveva essere coerente con i ragionamenti fatti dalla parrocchia. Adesso ci siamo. Io lo chiamo sistema Piedicastello perché quello diventerà un quartiere vero: è finita la frattura fra chiesa e rione, grazie all’eliminazione della tangenziale e della vecchia rotatoria, che verrà ridotta di molto e abbassata di circa due metri. La piazza e la basilica di Sant’Apollinare diventeranno un tutt’uno, in un contesto che terrà conto anche della novità rappresentata dal Museo delle gallerie».

Scartata l’ipotesi di realizzare un parcheggio pertinenziale dove c’è il sottopasso della vecchia tangenziale: sarebbero stati ricavati solo 20 posti. Ben 150 invece troveranno spazio vicino alle scuole e alle ex “case operaie”, raggiungibili dalla nuova piazza del quartiere salendo una scalinata e poi percorrendo un passaggio pedonale con semaforo a chiamata. I costi saranno di 3,5 milioni di euro. «L’impegno finanziario più grande di questa consiliatura comunale», dice il presidente Redolfi riconoscendo alla giunta Andreatta il merito di avere rispettato le promesse. I lavori inizieranno nel corso dell’anno prossimo per concludersi nel 2015.

Un’altra partita è quella che riguarda l’ex Italcementi, che sarà un polo scolastico. «Bisognerà fare i conti con le risorse. Ci vorrà del tempo».

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