LA PROPOSTA DI LEGGE

«Più competenze ai Comuni»

Il Pdl presenta la propria ricetta anti Comunità di valle



TRENTO. Di fatto è la riforma istituzionale a firma del Pdl, anche perché va al di là dell’esito che potrà avere il referendum per l’abrogazione delle Comunità di valle del prossimo 29 aprile. Lo spunto, lo ammette lo stesso Walter Viola che ha lavorato al disegno di legge assieme a Rodolfo Borga, arriva dalla proposta di Mauro Bondi, assessore nel 1997, anche se è stata riempita di contenuti diversi e aderenti ad una situazione cambiata. «Anche allora - spiega Viola - si voleva dare centralità ai Comuni e il nostro disegno di legge punta proprio a questo». Vale a dire spostare le competenze della Provincia non su enti intermedi che, dicono quelli del Pdl, di fatto sono comunque strumenti del controllo della Provincia, ma direttamente sui municipi che lavorano sul territorio e sono il primo interlocutore dei cittadini. Certo, oggi c’è qualche problema in più, dettato dal contenimento dei costi e dalla necessità di migliorare le capacità di spesa del Comune. Ecco che la legge proposta prevede di premiare le realtà che, con diverse gradazioni, si uniranno per far fronte ai servizi da erogare ai cittadini. «Possono essere semplici associazioni, oppure unioni fino alle fusioni, con una individuazione degli ambiti di riferimento. Ma devono essere decisioni che partono dai municipi, e non imposte dall’alto. La Provincia ha sempre preteso autonomia nei confronti con Roma, però nella sua storia non ne ha mai data agli altri soggetti che, costituzionalmente, operano sul territorio».

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