Perseguita i vicini, condannato

Pena di 18 mesi per un uomo delle Laste che dovrà pagare anche 60 mila euro


Ubaldo Cordellini


TRENTO. Aveva trasformato la vita dei vicini in un inferno, ma adesso deve pagare. Crocefisso Campanile, 55 anni, residente alle Laste, è stato condannato ieri dal giudice Arianna Busato a un anno e sei mesi per stalking e a pagare un risarcimento di 60 mila euro ai vicini. Una sentenza durissima che arriva dopo almeno dieci anni di autentico terrore vissuti da una tranquilla famigliola, padre, madre e due figli piccoli che avevano anche dovuto trasformare il loro modo di vivere.

Secondo quanto sostenuto dall'accusa, Campanile avrebbe minacciato, insultato e aggredito fisicamente il capofamiglia vicino, generando in lui un costante stato di ansia e paura tale da costringerlo anche a modificare le sue abitudini di vita.Le porte dell'inferno si sono aperte per la famiglia nel lontano 1999, con l'arrivo di un nuovo vicino di casa. Da allora la loro vita è cambiata, quotidianamente costellata di minacce, insulti, danneggiamenti, violenze.

Davanti al giudice, marito e moglie, rispettivamente di 40 e 41 anni, genitori di due bimbi piccoli, hanno raccontato il loro calvario. In un paio di momenti, la tensione ha avuto il sopravvento e il racconto è stato interrotto dalle lacrime. La guerra ha avuto ufficialmente inizio nel 2000, quando il nuovo arrivato, che fin dall'inizio era parso assai poco propenso al dialogo, ha compiuto alcuni lavori di ristrutturazione e ha eretto due grossi camini davanti alle finestre della famigliola.

I civili tentativi di far valere le proprie ragioni vengono in malo modo respinti e così, marito e moglie denunciano il vicino per abuso edilizio. Quando l'uomo viene a saperlo, minaccia di bruciare l'auto della quarantenne, di incendiare anche il capannone del padre di lei (che abita nello stesso stabile) e poi di uccidere tutti con il fucile. Poche ore dopo aver udito queste parole, la vettura della donna viene distrutta dalle fiamme: per quell'episodio il cinquantacinquenne patteggia e risarcisce il danno.

Ma si tratta solo dell'inizio. Nel marzo 2006 il quarantunenne, che era stato a fare la spesa con la moglie, viene aggredito e picchiato brutalmente mentre si accinge a scaricare l'auto. Alla scena assistono i figli che, ovviamente, vivono nella paura del vicino e sono terrorizzati al solo sentirne la voce. L'uomo viene denunciato, compare davanti al giudice di pace e viene condannato. Ma nulla cambia. Nel 2009 getta un badile contro il rivale e lo ferisce ad una mano, poi danneggia auto, di cui sfonda a più riprese i lunotti e taglia le gomme.













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