Pergine: Sebastian è morto, per lui offerte al Tibet

Il papà Mario: «Era stato a Dharamsala a trovare la bimba adottata a distanza»



PERGINE. E' morto lunedì alle 13, Sebastian. Dopo la caduta di venerdì in val Passiria, nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Maurizio - a Bolzano - è stato solo un lento, inesorabile countdown. «Le funzioni vitali sono venute meno progressivamente - ci ha detto ieri Mario Olzer, il papà dell'operaio di Canezza - e non è stato nemmeno possibile donare gli organi». Aveva vent'anni, Sebastian Olzer, e tanta voglia di vivere e viaggiare. Andava in montagna, arrampicava, quest'inverno era stato anche a fare trekking in Himalaya. «Era partito per Dharamsala - ci racconta il padre, affranto eppure cortesissimo - perché intendeva conoscere e abbracciare la bambina di 9 anni adottata a distanza. Nella città del Dalai Lama c'è il Tibet Village Centrum, che ospita appunto infanzia bisognosa del Tibet. Il nostro desiderio, a questo punto, è che per Sebastian non arrivino fiori, ma offerte per questo centro».  Il funerale si farà a Canezza, dove abitava Sebastian e dove abitano papà Mario, mamma Bruna, il fratello Luca, gli zii. Ieri pomeriggio si attendeva il nulla osta del magistrato bolzanino, che indaga sulla dinamica dell'ennesimo incidente mortale sul lavoro.  Il signor Mario non punta il dito su nessuno, spiega che la situazione era fin troppo facile per Sebastian, abituato al verticale, e forse proprio questo l'ha spinto a stare meno attento. Sulla caduta nel cantiere stradale di Moso riflette Stefano Pisetta, segretario Filca Cisl del Trentino.  "Inaccettabile, questa tragedia. Provo - scrive - sconcerto, dolore e rabbia.  Il mondo del lavoro rifletta e si interroghi."  E mette in fila alcuni interrogativi: «Sebastian era al quinto giorno di lavoro alle dipendenze della ditta Gunter Locher di Sarentino. E' stata effettuata un'adeguata formazione al lavoratore? Siamo certi che al momento dell'infortunio fosse dotato di tutti i dispositivi di protezione? Inoltre ci risulta che Sebastian fosse inquadrato come operaio manovale, il livello più basso, quando invece per un disgaggiatore è previsto un inquadramento superiore. Nella stessa ditta si sono verificati altri infortuni, tra cui uno mortale nel novembre 2008: poteva essere ritenuta affidabile per opere così impegnative?  «La morte di Sebastian deve far riflettere tutti i soggetti che operano nel settore delle costruzioni. Questa morte è una sconfitta per tutti. Filca Cisl si mette a disposizione per eventuali azioni che il caso necessita».  Per ora Mario Olzer piange senza rabbia. Sebastian aveva esperienza - spiega - perché era stato impiegato a più riprese per diversi periodi a tempo determinato. Deciderà il magistrato se il vero colpevole è il destino. (l.z.)













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