Per Sandrina e Camilla due torte e 210 candeline

Le due centenarie (108 anni la prima, 102 la seconda), entrambe ospiti della Sacra Famiglia, sono state festeggiate dai parenti e dalle autorità cittadine



ARCO. Difficile che se le ricordi proprio tutte ma se chiude gli occhi di sicuro riesce a metterne in fila qualche bella decina di edizioni delle Olimpiadi di cui ha visto le immagini alla televisione o almeno ha sentito raccontare. D'altronde Sandrina Campetti - la nonna di Arco per antonomasia - è nata nel 1904, anno dei terzi Giochi Olimpici dell'era moderna, ed oggi, mentre compie le sue 108 primavere, guarda in Tv le gare di Londra, edizione numero trenta.

Nonna Sandrina (Alessandrina all’anagrafe) ha festeggiato il suo compleanno il 28 luglio ma l'altro pomeriggio s’è concessa il bis, con tanto di auguri da parte del cantante lirico e suo nipote Nicola Ulivieri, del sindaco Paolo Mattei, dell'assessore Max Floriani e del decano don Luigi Amadori. La festicciola si è svolta alla casa di riposo Sacra Famiglia, dove la centenaria più celebre della città è ospite da qualche tempo. La sua storia è nota a tutti: ha perso la mamma quand’era giovane e ha allevato i suoi tre fratelli senza mai sposarsi. Le centinaia di scarpette di lana che s’è portata appresso nei suoi numerosi viaggi a Lourdes, per chiedere la grazia alla Madonna in favore di tantissimi sposi desiderosi di diventare genitori, rappresentano un tesoro che molti arcensi custodiscono ancora gelosamente. Ma Sandrina Campetti non è stata l'unica centenaria ospite alla Sacra Famiglia che giovedì ha festeggiato il proprio compleanno. Anche Camilla Ventura in Agostini, nata a Parma nel 1910 ma da quasi quarant’anni arcense in tutto e per tutto, ha ricevuto l'abbraccio delle autorità cittadine, degli amici e dei parenti.

Gli organizzatori della simpatica festicciola hanno optato per due torte distinte, senza troppi fronzoli: per farci stare le 210 candeline, che avrebbero dovuto spegnere le due simpatiche ed arzille nonne, sarebbe servita una torta a dir poco super. (gl.m.)













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