Per la Rsa di Lisignago è la volta buona

Viaggio nella struttura a pochi giorni dall’apertura: una svolta che la val di Cembra (ma non solo) attende da vent’anni



VALLE DI CEMBRA. Mancano ormai davvero pochi giorni all’apertura della Residenza sanitaria assistita di Lisignago che nonostante una travagliata storia lunga quasi vent’anni appare oggi come un edificio moderno, curato e confortevole che potrà certamente garantire servizi di qualità ai propri utenti. I primi ospiti residenziali arriveranno all’inizio di giugno ma già da alcuni mesi nella struttura è attivo il Centro Servizi Mughetto, a breve verrà inoltre attivato anche un Centro Diurno dedicato agli anziani non autosufficienti e si sta ipotizzando l’apertura di un presidio per la fisioterapia che possa servire l’intero territorio.

Durante il giro di presentazione della struttura il presidente della Comunità di Valle Aurelio Michelon, assieme al vicepresidente Beppino Ferretti ed all’assessore alla salute Ivo Erler ha ricordato: «Siamo subentrati nella gestione della struttura a marzo 2011, credo perciò che sia innanzitutto giusto ringraziare l’amministrazione di Lisignago, Comune capofila, che attraverso il sindaco Mariarita Cattani e il vicesindaco Alessandro Santoni ha egregiamente portato avanti tutti i lavori che oggi ci permettono di essere qui e che a breve consentiranno alla Rsa di essere aperta. I molti ospiti di altre strutture, originari della valle, sono già stati contattati per essere informati e ci siamo spesi affinché molti dei posti di lavoro che verranno a crearsi possano essere ricoperti da persone del nostro territorio: l’auspicio è che questo possa diventare un luogo ricco di servizi ed iniziative e credo francamente che l’importante presidio medico-sanitario che stiamo per inaugurare potrà diventare un prezioso punto di riferimento per l’intera nostra comunità».

La storia della Rsa è lunga e tortuosa: nel 1992 sono cominciate le attività preliminari per la sua realizzazione, nel 2000, dopo una disputa sull’ubicazione dell'edificio, si è dato il via ai lavori appaltati dal Comprensorio Valle dell’Adige alla ditta Chini. Con il fallimento della ditta sono stati sospesi i lavori, poi ripresi dalla ditta Rigotti e terminati nel luglio 2007. Da allora si sono susseguiti i collaudi, le gare d’appalto per le forniture, il protocollo d’intesa fra gli 11 comuni cembrani, i ricorsi al Tar e la presa in carico della struttura da parte della Comunità di Valle.

L’assessore alla salute Ivo Erler commenta: «Questa grande e funzionale struttura ha avuto una storia difficile ed un costo complessivo di circa 7 milioni e mezzo di euro ma presto, gestita dalla cooperativa Spes di Trento, garantirà asilo a 74 ospiti permanenti. L’edificio è davvero accogliente: ai piani superiori vi sono camere singole e doppie, tutte servite da bagni indipendenti e arredate con materiali di ottima qualità come pure le sale da pranzo, i punti di ritrovo e di svago, gli uffici ed i vari ambienti a piano terra del Centro Servizi. Nell’edificio è presente anche una piccola chiesa che presto sarà consacrata».

La struttura è completamente attrezzata, nei corridoi alcuni addetti ai lavori stanno terminando di attivare gli ultimi impianti ma come ha voluto precisare il vicepresidente della Comunità Beppino Ferretti “Stiamo già lavorando per ultimare i giardini esterni e per l’immediato futuro abbiamo intenzione di progettare nuovi parcheggi, un impianto di raccolta delle acque piovane ed uno fotovoltaico, capaci di rendere questa Rsa ancora più funzionale ed ecosostenibile. In questi giorni stiamo inoltre realizzando uno studio di fattibilità, assieme a Trentino Mobilità, per offrire la possibilità di raggiungere la struttura in differenti orari attraverso un servizio di trasporto pubblico, capace di integrare quello attuale”.

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