Pensionati trentini più ricchi e più vecchi 

Ventimila i lavoratori extracomunitari che pagano i contributi, mille quelli che percepiscono l’assegno



TRENTO. Cresce l’aspettativa di vita in Trentino e aumenta la spesa pensionistica. L’età in cui si va in pensione è di 62,8 anni, più bassa della media nazionale, con ricorso più frequente alla pensione anticipata. Il reddito medio in Trentino è di quasi 600 euro annui superiore al resto d’Italia, ma le donne continuano a percepire molto meno degli uomini. Sono 20mila i lavoratori extracomunitari che partecipano alla spesa pensionistica e solo in 1.000 stranieri extra-Ue percepiscono una pensione. Commenta Zanotelli: «È vero quello che dice Boeri, l’apporto degli stranieri è importante, ma tra pochi anni anche loro inizieranno a ricevere una pensione».

La spesa pensionistica, L’Inps ha erogato 160.854 pensioni, in crescita del +0,1 per cento rispetto al 2017 (Italia, -0,6%). La spesa complessiva è stata di 2,354 miliardi di euro, in crescita del +3% (Italia, +1,8 per cento). I trattamenti pensionistici ed assistenziali rappresentano il 14% del Pil trentino.

Il Trentino invecchia. Nel 2017 la speranza di vita è cresciuta fino a 81,6 anni per gli uomini e 86,3 anni per le donne (i corrispettivi per la media italiana sono 80,6 e 84,9). Le persone con più di 65 anni sono il 33% della popolazione, ma aumenteranno fino al 41% del 2030 e al 56% del 2050. Sottolinea Zanotelli: «La riforma Fornero è essenziale per mantenere la sostenibilità del sistema, commisurando l’andata in pensione con l’aumento dell’aspettativa di vita».

I pensionati. Il numero di pensionati in Trentino ammonta ad una totale di 140.393 unità e ricevono un reddito annuo medio di 18.169 euro, superiore del +3,4 per cento alla media nazionale, che si tramuta in 589,60 euro l’anno. I pensionati più fragili, ovvero quelli che ricevono meno di 500 euro al mese sono 12mila, l’8% del totale. La fascia più consistente è quella che riceve dai 500 ai 750 euro al mese e rappresenta il 16,5 per cento della popolazione. Complessivamente il 34,8% dei trentini riceve meno di 1.000 euro (Italia, 38,6%). Il 23,3% dei trentini riceve tuttavia una pensione superiore a 2.000 euro mensili (la media nazionale è leggermente superiore, ed è pari al 23,5%).

Le donne. Le donne appaiono svantaggiate, ricevendo 14.600 euro l’anno, contro i 22mila euro ricevuti dagli uomini. Spiega Zanotelli: «Le donne pagano un minore accesso al lavoro ed hanno una carriera più discontinua per via della maternità e per l’onere delle cure familiari». Il dato si fa macroscopico se si guardano le fasce reddituali: se l’80 per cento dei pensionati che ricevono fino a 750 euro sono donne, tra quelli che ricevono una pensione ricca ossia superiore ai 3.000 euro al mese, le donne sono solo il 20 per cento, un quinto del totale. (f.p.)













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