Pendolari in rivolta contro le Ferrovie / FIRMA

Oltre quota 1400 le firme sul nostro sito per riavere i convogli



TRENTO. Treni soppressi dopo l'introduzione dell'orario invernale e disagi legati al sovraffollamento in seguito al taglio di alcuni convogli. Sono oltre 1400 le firme raccolte dall'appello on line del nostro giornale per ripristinare i treni soppressi.

Il web non raccoglie solo le firme, ma anche i malumori dei pendolari stanchi della scarsa pulizia dei vagoni, dei ritardi continui soprattutto sulla tratta della Valsugana e della mancanza di servizi. Il Centro di ricerca e tutela dei consumatori trentini si è infatti attivato, raccogliendo 120 firme, per allestire i bagni e le pensiline alla stazione dei treni di Ala.

Insomma disagi a trecentosessanta gradi che sono stati incrementati dalla soppressione del treno Monaco-Milano, l'Eurostar Bolzano-Pescara, il notturno Monaco-Pescara, Monaco-Napoli e l'Eurocity Monaco-Milano. I maggiori problemi restano da Rovereto a Trento. Con l'orario invernale l'Espresso 924 (in partenza da Rovereto alle 6,57) ha cambiato numero e categoria diventando Intercity 762. Il biglietto, oltre a dover essere prenotato, costerà di più. Inoltre sono spariti gli Intercity 621 e 622 che erano gli unici treni che collegavano il territorio trentino con l'asse adriatica.

«E' un disagio grande per i pendolari - afferma Carla Tomasoni, portavoce del comitato pendolari Vallagarina - che non se ne rendono ancora conto. Le soppressioni arrivano proprio quando i pendolari del treno sono in aumentato, probabilmente a causa della crisi e del caro benzina. Ma Trenitalia ha pensato bene di togliere corse, senza nemmeno consultare l'utenza e la stessa Provincia di Trento». A segnalare disagi anche un altro assiduo pendolare, Stefano Masera: «Noi pendolari, che facciamo la tratta Rovereto-Bolzano, ci troviamo in una situazione alquanto disagiata in quanto non possiamo usufruire dell'abbonamento interprovinciale a disposizione degli utenti di Trento Lavis e Mezzocorona.

Vi è quindi una grande disparità di costo tra la tratta Trento Bolzano e ritorno e la tratta Rovereto Bolzano e ritorno. Inoltre abbiamo una minore scelta di treni. Inutile sottolineare che la qualità del servizio lascia a desiderare, per ritardi, condizioni delle carrozze e ultimamente anche per carenza di posti a sedere».

E' ancora troppo presto comunque per capire se la soppressione di alcuni treni causerà seri disagi ai pendolari a tal punto di rivolgersi al centro di ricerca e tutela dei consumatori di via Petrarca a Trento.

Contrarietà anche da parte dei movimenti dei consumatori: «Non sono d'accordo con la soppressione dei treni ad alta percorrenza, i reali disagi li vedremmo soprattutto in estate», spiega Paola Francesconi del Crtcu. «In un momento di crisi economica bisogna agevolare gli spostamenti in treno e implementare i servizi su rotaia. Si spinge sulla Tav, sull'alta velocità, ma poi mancano i servizi principali. I treni sono sporchi, spesso sovraffollati, poi manca sicurezza. Spesso succede che le porte non si aprono e la gente si siede sui gradini».













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