Pdl, scontro sul candidato. «Non decide Biancofiore»

de Eccher: «Posizioni autonome, sceglie il partito con i suoi organismi». E Leonardi non esclude le primarie: «Questa volta sarà la base ad esprimersi»



TRENTO. Tutto come previsto, verrebbe da dire. La sottosegretario-amazzone Michaela Biancofiore lancia Giacomo Bezzi candidato del Pdl alla presidenza della Provincia e scatena l’ennesimo scontro al vertice del partito. Dove la pupilla di Berlusconi - a febbraio nominata dal Cavaliere commissario straordinario per il Trentino Alto Adige ma poi declassata dai vertici nazionali a coordinatrice della campagna elettorale - e i due coordinatori Cristano de Eccher e Giorgio Leonardi sono da tempo ai ferri corti. Rapporti inesistenti, guerra sotterranea. Di fatto, separati in casa.

Venerdì Biancofiore, fresca di nomina (con polemiche) a sottosegretario nel governo Letta, ha convocato a Trento l’assemblea degli iscritti, davanti ai quali ha lanciato la candidatura dell’ex segretario del Patt Giacomo Bezzi, alle ultime politiche battuto nel collegio del Senato di Trento da Franco Panizza. «Sono stata per anni sul territorio - ha detto Biancofiore - ora che sono anche sottosegretario, se permettete, decido io il candidato. Mi auguro - ha poi aggiunto - che la scelta di Bezzi possa essere appoggiata anche dai nostri amici della Lega».

L’assemblea di venerdì è stata disertata dai due coordinatori trentini, de Eccher e Leonardi, i quali hanno convocato per la prossima settimana i due organismi. «Non sono nemmeno stato invitato - dice de Eccher - e faccio notare che su 4 mila iscritti i presenti erano poco più di venti. Le dichiarazioni dell’onorevole Biancofiore “Sono sottosegretario, decido io il candidato”mi sembrano improprie ed è umiliante essere messo in contrapposizione con lei. C’è un partito con i suoi organismi che deciderà i candidati, dall’altra ci sono le posizioni autonome di Biancofiore».

«Non condivido il metodo - rincara Leonardi - legittimo che chiunque esprima nominativi per le candidature, ma noi prima parleremo di programmi e poi insieme ai nostri alleati decideremo i candidati». «Io non parlo di nomi - insiste il coordinatore - perchè questa volta sarà la base a dire chi deve rappresentare il Pdl alle elezioni provinciali, e non sarà il vertice a decidere. I nostri militanti sono stufi dei nomi calati dall’alto». E si spinge fino ad ipotizzare le primarie, strumento mai utilizzato dal Pdl: «Non lo escludo, ma noi non imponiamo nomi ai nostri alleati perché alle elezioni non andiamo da soli. Non è questo il nostro stile, se poi Biancofiore ritiene di comportarsi diversamente, è un problema suo». Leonardi si chiama fuori dalla corsa per la presidenza: «Non sarò io il candidato». Ambizione che invece coltiva l’ex senatore Cristano de Eccher, rimasto senza un posto alle ultime politiche dopo una sola legislatura in parlamento.

«Ma alle elezioni noi non andiamo da soli - avverte Leonardi - e quindi per noi quello che conta è il confronto con gli alleati della Lega Nord. Se poi Biancofiore ritiene di comportarsi diversamente, è un problema suo». La neosottosegretario venerdì ha ribadito così la sua stima per Leonardi, «tanto è vero - ha ricordato - che l’ho fatto eleggere io e io l’ho presentato al presidente Berlusconi invitandolo al compleanno dei miei 40 anni». Secca la replica di Leonardi: «Se in politica devo qualcosa a qualcuno, questo qualcuno è l’ex senatore Giancarlo Serafini. Fu lui a portarmi a casa del presidente».(ch.be.)

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