Pd, avanti con il progetto di unirsi con l’Upt 

Gilmozzi: «Dimissioni confermate». Manica: «In quattro per la road map di ricostruzione del partito»



TRENTO. L’assemblea provinciale del Pd del dopo voto si è data due obiettivi nell’immediato: dare mandato a quattro cariche del partito (il senatore uscente Giorgio Tonini, il vicepresidente Alessandro Olivi, la presidente del partito Donata Borgonovo Re e ed il capogruppo in consiglio Alessio Manica) di stilare un documento programmatico che stabilisca una road map da qui alle provinciali e congelare le dimissioni del segretario Italo Gilmozzi. Quest’ultimo chiarisce: «Non ci sono posizioni alternative. All’assemblea provinciale c’erano tante persone iscritte a parlare e non tutti sono riusciti a farlo, per questo ci siamo riaggiornati a venerdì prossimo. Per quanto riguarda le mie dimissioni, le ribadisco, ma visto che queste avrebbero comportato per automatismo la convocazione del congresso per arrivare al nuovo segretario, abbiamo deciso che siano i quattro nominati a formulare una proposta operativa. All’assemblea dovranno presentate un documento, dove si chiarisca con chi vogliamo confrontarci, con l’Upt in primo luogo, come già era stato proposto prima delle elezioni». Dal canto suo, Alessio Manica sottolinea la grande partecipazione all’assemblea provinciale, con tanti segretari di circolo, e con tanti intervenuti. Chiarisce che è stato lo stesso Tonini a proporre di costituire un gruppo che possa confrontarsi con gli alleati, decidere sull’ipotesi del congresso e tracciare un documento da sottoporre all’assemblea. «Il congelamento delle dimissioni di Gilmozzi - chiarisce il capogruppo - ci consente di arrivare ad una soluzione politica ed evitare l’automatismo di aprire alle primarie. Vogliamo così dare a tutti la possibilità di esprimersi e di arrivare a venerdì, per votare la costituzione del “quadrumvirato”». «L’elemento chiaro a tutti - aggiunge Manica - è che ci vuole un “big bang “ del partito, per riaprirsi alla società. Ci vuole uno sforzo straordinario per ricostruirsi e, secondo me, proseguire su quel percorso del partito federato che avevamo proposto a suo tempo, ma che non è stato raccolto. Il tema di federarsi con l’Upt è sul tavolo, mentre non abbiamo ancora chiaro se si possa utilizzare lo strumento delle primarie o serva qualcos’altro. Dobbiamo riflettere sull’adeguatezza del centrosinistra in vista delle elezioni di ottobre o si possa aprirsi ad altre forze, consapevoli che la coalizione si regge sui soggetti che hanno fatto a suo tempo una scelta valoriale». (sa.m.)













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