L'INTERVENTO

Paziente operata «da sveglia» per un aneurisma cerebrale

Un’equipe multidisciplinare ha eseguito l’intervento (fra i primi in Italia) al Santa Chiara; la donna è stata svegliata durante l'operazione per verificare le sue funzioni linguistiche e motorie



TRENTO. Si chiama «Awake surgery», traducibile come «chirurgia da svegli». Si tratta di una nuova tecnica di operazione che è stata sperimentata con successo all'ospedale Santa Chiara da un'equipe multidisciplinare, e rappresenta un enorme passo avanti per quanto riguarda la chirurgia degli aneurismi cerebrali.

«Siamo stati tra i primissimi in Italia ad aver operato una paziente in condizione di veglia - spiega il dottor Franco Chioffi, primario di neurochirurgia - questo naturalmente non significa che non è stata utilizzata l'anestesia. La paziente è stata regolarmente sedata con anestesia generale, ma, seguendo la metodologia dell'awake surgery, è stato studiato un risveglio intraoperatorio, grazie al quale è stato possibile monitorarne le funzioni linguistiche, motorie e visive durante l'intervento. La tecnica, solitamente usata per l'asportazione di tumori cerebrali in aree critiche, ha permesso di concludere l'intervento sulla paziente con la certezza che nel decorso operatorio nessuna delle sue funzioni avrebbe subìto dei deficit, cosa che, purtroppo, è facile capiti nel trattamento di aneurisma intatto».

Soddisfatto il direttore generale dell'azienda sanitaria, Paolo Bordon, che ha sottolineato come Trento possa considerarsi «ad un altissimo livello di professionalità e specializzazione per quanto riguarda il trattamento di patologie che possono avere esiti altamente invalidanti, tanto che sono sempre di più le persone che scelgono di venire a farsi curare qui anche da altre regioni». 













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