Patto «soft» sul fondo territoriale

Versione ammorbidita per convincere De Laurentis al sì. Via al tavolo tecnico



TRENTO. Al di là delle dichiarazioni di rito dopo la firma, la realtà è che ieri per incassare il sì degli artigiani all’accordo tra Provincia e parti sociali sul «welfare trentino», il testo del protocollo è stato più volte limato, e infine ammorbidito, non senza una palpabile irritazione del governatore Ugo Rossi e del vice Alessandro Olivi. In particolare, l’iniziale impegno «ad avviare il fondo territoriale di solidarietà» (per garantire gli ammortizzatori sociali alle imprese sotto i 15 dipendenti) entro il 30 novembre» previe «verifiche tecniche», è diventato un «le parti condividono l’obiettivo di costituire il fondo». Gli aspetti tecnico-giuridici dell’operazione, a partire dalla governance su cui punta i piedi il presidente degli artigiani Roberto De Laurentis, saranno discussi a un tavolo tecnico che si è riunito già ieri pomeriggio.

Il Fondo sarà costituito sulla base di un accordo collettivo tra le parti sociali, beneficerà del sostegno della Provincia (2,5 milioni) e avrà una dotazione di partenza di 6,5 milioni a cui si aggiungono altri 4 milioni potenziali delle imprese che oggi pagano la cassa integrazione ordinaria che dal 2017 non sarà più obbligatoria. «Sarà gestito in maniera autonoma attraverso un Comitato amministratore composto in maniera paritetica dai sottoscrittori - ha chiarito Olivi in risposta ai paletti di De Laurentis - con l’Inps che avrà un ruolo consultivo e due rappresentanti del governo per garantire che i versamenti assolvano a una base di prestazioni universalistiche».

I sindacati sottolineano la portata innovativa del protocollo: «Il fondo di solidarietà territoriale e Sanifonds - osservano i segretari di Cgil, Cisl e Uil Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti - costituiscono due importanti strumenti in grado di offrire nuove tutele nell'ambito del mercato del lavoro e della prestazioni sanitarie, che vogliamo siano integrative e non sostitutive rispetto all'offerta pubblica. Così il sistema sociale territoriale si rafforza e diventa innovativo rispetto al piano nazionale». “Ora ci aspettiamo – i tre segretari - che tutte le parti onorino gli impegni assunti, scegliendo di essere autenticamente territoriali e non corporativi».

Fra gli altri punti contenuti nell’intesa figurano l'attuazione di tutti gli interventi di riduzione fiscale, il sostegno alla ricerca, l’ulteriore sviluppo del sistema formativo in particolare attraverso l'alternanza scuola-lavoro, il miglioramento dei servizi di conciliazione e alla prima infanzia, le politiche attive e passive del lavoro in favore dei disoccupati e delle fasce deboli (giovani, donne, over 50). (ch.be.)













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