Patrimoni all'estero: la Finanza controllatutti gli sciatori delle Fiamme Gialle

Oltre alle campionesse Denise Karbon e Isolde Kostner, iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Bolzano per frode fiscale, gli uomini della guardia di finanza altoatesina stanno effettuando verifiche su tutta la pattuglia dei loro colleghi atleti, che annovera fra gli altri Manuela e Manfred Mölgg, Christof Innerhofer, Werner Heel, Cristian Deville, Max Blardone, le sorelle Elena e Nadia Fanchini



BOLZANO. Verifiche in corso sul patrimonio di tutti gli atleti (o almeno i più importanti, anche in termini di guadagni) dello sci del gruppo sportivo Fiamme Gialle.

Gli effetti dell’inchiesta della procura di Bolzano, che ha già iscritto sul registro degli indagati per frode fiscale i nomi di Denise Karbon e dell’ex campionessa gardenese Isolde Kostner, si allargano.

Questo non significa che esista un’ipotesi di reato nei confronti degli altri sciatori, tuttavia gli inquirenti hanno deciso di passare al setaccio i conti, per controllare che non vi siano stati comportamenti illegali: per i finanzieri, tra l’altro, il codice è più restrittivo che per i civili.
Nel gruppo sportivo Fiamme Gialle ci sono nomi grossi dello sci italiano, molti dei quali sono altoatesini. Indossano la divisa della Finanza Manuela e Manfred Mölgg, Christof Innerhofer, Werner Heel, il trentino Cristian Deville, Max Blardone, le sorelle Elena e Nadia Fanchini.

Nessuno di loro, sia chiaro, risulta indagato, ma la guardia di finanza ha deciso di fare una verifica a tappeto - e la cosa non poteva passare inosservata negli ambienti sportivi - sui patrimoni degli atleti per capire se ci sono stati comportamenti scorretti rispetto al fisco italiano. Comportamenti che sarebbero «aggravati» dal fatto di indossare la divisa da finanziere. Dopo i casi di Denise Karbon e Isolde Kostner, non si possono escludere sviluppi nell’inchiesta nata dalle verifiche sull’attività di un intermediario finanziario di Ortisei, Roland Costa.

Nei giorni scorsi è emerso che anche Isolde Kostner è finita sul registro degli indagati. La posizione della Kostner è del tutto simile a quella di Denise Karbon: gli investigatori delle fiamme gialle stanno verificando i movimenti di denaro in una banca Svizzera, con l’ipotesi che l’ex atleta abbia portato i soldi delle sponsorizzazioni all’estero per evadere le tasse.

Isolde Kostner (due titoli mondiali e un argento olimpico in bacheca, una delle migliori sciatrici azzurre di sempre) non ha smentito la notizia: «E’ vero - ha detto la campionessa, ritirata dal circo bianco alcuni anni fa per dedicarsi alla famiglia - ho ricevuto un avviso di garanzia circa due mesi fa». Isolde Kostner non ha voluto commentare ulteriormente la vicenda, non fornendo altri elementi sulla sua posizione rispetto alle accuse contestate. L’inchiesta della Procura di Bolzano riguarderebbe, come per la Karbon, alcune somme affidate all’intermediario Roland Costa.

Proprio indagando su Costa, gli inquirenti hanno «scoperto» un elenco di una sessantina di altoatesini, liberi professionisti, imprenditori e alcuni atleti, anche di rilievo. Solo una parte di questi, però, è finita sul registro degli indagati, mentre sugli altri (sciatori compresi) sono ancora in corso accertamenti per capire se si possono formulare ipotesi di reato.

Inchiesta a parte, per quanto riguarda la Karbon è anche emerso che ha aderito allo scudo fiscale, mossa che ha suscitato non poche perplessità visto che la sciatrice di Castelrotto fa parte del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle. L’atleta trentenne si è giustificata così: «Per la gestione delle sponsorizzazioni - ha affermato - sono stata consigliata di affidarmi ad un’agenzia del settore, che già aveva in gestione altri atleti. Mi sono affidata totalmente a questa agenzia. Resami conto che la gestione non era trasparente ho revocato il mandato e ho provveduto a regolarizzare la mia posizione. Preciso - ha concluso quindi Denise Karbon - che tutti i miei compensi vengono dichiarati e tassati in Italia».
Da sottolineare, che a scoprire il nome di Denise Karbon e a indagare sui suoi conti all’estero, sono gli stessi colleghi della guardia di finanza altoatesina.

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