Patenti e documenti falsi, otto indagati

Smantellato un traffico in tutto il basso Trentino. L’accusa: commercio organizzato dal musicista rivano Cantarella



RIVA DEL GARDA. Riforniva di patenti e documenti falsi tutto il basso Trentino. Spaziava da Riva del Garda ad Arco fino ad arrivare a Rovereto e anche oltre.

Carmelo Cantarella, 66 anni, ufficialmente residente in Sicilia, ma residente a Riva, dove è molto conosciuto anche per aver allietato molte feste di matrimonio come musicista, aveva messo in piedi un fiorente commercio. Per la Procura di Rovereto e il nucleo di polizia giudiziaria della stradale di Trento vendeva documenti, soprattutto patenti, falsi. E li avrebbe venduto a prezzi tutt’altro che modici, 2.500 euro per una normale patente, ma si arrivava a 2.800 o 3.000 euro per i certificati di idoneità alla guida di mezzi pesanti.

Il traffico è stato smantellato ieri con una raffica di perquisizioni svolte dal personale della stradale di tutta la regione. I decreti di perquisizione sono stati firmati dal pubblico ministero Fabrizio De Angelis che coordina l'inchiesta. Gli indagati in tutto sono 8, compreso Cantarella, ma il cerchio potrebbe allargarsi e di molto, visto che le perquisizioni sono state 23 e gli agenti della stradale potrebbero trovare ulteriori elementi che potrebbero portare a individuare automobilisti che possa aver comprato i documenti falsi da Cantarella.

Nelle perquisizioni sono state trovate 17 patenti false, due certificati di idoneità alla guida di mezzi pesanti, una patente nautica e un permesso di soggiorno. I documenti contraffatti erano tutti di ultimissima generazione, ovvero card con la fotografia incorporata. Questo a dimostrazione del fatto che l'organizzazione poteva contare su strumenti all'avanguardia. Si tratta di documenti completamente falsi, ovvero confezionati senza partire da matrici rubate, ma fabbricati con numeri falsi. Secondo quanto ipotizzato dalla Procura, Cantarella vendeva i documenti soprattutto a cittadini albanesi, ma anche ad altri stranieri e a italiani. Cantarella è indagato per la contraffazione dei documenti, ma rischiano grosso anche gli automobilisti indagati, infatti la detenzione di documenti contraffatti è punibile con una pena da 6 mesi a 3 anni di reclusione.

L'inchiesta è partita alcuni mesi fa quando un cittadino albanese si è rivolto a una struttura vicina alla Motorizzazione civile per verificare quanti punti avesse ancora sulla patente. E' bastato un veloce controllo al computer per vedere che il numero della patente in questione non esisteva. Così la segnalazione è stata girata alla polizia stradale. La squadra di polizia giudiziaria si è messa subito al lavoro. Dalle indagini è saltato fuori il nome e il numero di telefono del venditore della patente falsa. Così la stradale ha controllato tutti i contatti telefonici dell'uomo. Si trattava di oltre 5 mila chiamate. Dai controlli intrecciati con gli archivi della Motorizzazione sono emersi i principali sospettati. Poi gli agenti della stradale hanno condotto un'inchiesta vecchio stile, con appostamenti e pedinamenti. In questo modo hanno individuato i potenziali acquirenti delle patenti false. Così sono stati richiesti i decreti di perquisizione che ieri mattina sono scattate in casa dei sospettati. Così sono saltato fuori i documenti falsi. Uno degli indagati aveva nascosto la patente contraffata dietro la tela di un quadro. Lo stesso Cantarella, pur essendo titolare di una patente regolare, se ne era fatta confezionare una falsa, evidentemente contava di usarla nel caso in cui avesse perso tutti i punti della patente. E' stato trovato anche un permesso di soggiorno a dimostrazione che la banda era in grado di procurare qualsiasi documento. Bastava pagare. Da alcuni appunti trovati a casa di Cantarella è emerso un vero e proprio listino prezzi. Per una patente normale bastavano 2.500 euro. Per una patente per camion, per ottenere la quale occorre un corso di 280 ore, ci volevano anche 3 mila euro. Gli acquirenti pagavano contenti perché in questo modo evitavano i corsi e gli esami relativi. Con i soldi si poteva comprare tutto, anche il permesso di soggiorno o la patente nautica. (u.c.)

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