Passato e futuro dell’alpinismo

Il 6 maggio a Bolzano tavola rotonda con la crema degli scalatori: da Eisendle a Barmasse e Urubko


di AUGUSTO GOLIN


di AUGUSTO GOLIN

Un racconto che dura da 60 anni e che riesce sempre a mantenersi giovane e innovativo. Questo è il TrentoFilmfestival che quest’anno raggiunge il prestigioso traguardo, il più longevo tra i festival di cinema di montagna nel mondo.

Un traguardo importante per una manifestazione che da decenni si interroga sul cinema dedicato al mondo della montagna e dell’alpinismo. 26 le opere in concorso e in totale circa cento film presentati nelle varie sezioni nel corso di dieci giornate dense di appuntamenti e incontri a Trento dal 26 aprile al 6 maggio e a Bolzano dal 2 al 9 maggio prossimi.

A inaugurare la sezione cinema del Festival sarà anche quest’anno uno straordinario documento storico appena restaurato dalla British Film Institute, il film The Great White Silence di Herbert Ponting del 1924, accompagnato con la musica dal vivo del Elysian Quartet e Simon Fisher Turner. Questo film racconta la tragica spedizione di Robert Scott al Polo Sud nel 1911 che, oltre a scoprire che Roald Amundsen lo aveva preceduto di poco al polo, non riuscì a completare il suo ritorno trovando la morte a poche miglia dalla salvezza. Il 4 maggio a Trento Reinhold Messner ripercorrerà la storia di 60 anni tra alpinismo e cinema di montagna.

C’è una grossa novità che interessa la Città di Bolzano da alcuni anni socio del Filmfestival insieme a Trento e il Club Alpino Italiano. Per la prima volta al cinema Capitol una selezione di film, in concorso o delle varie sezioni, saranno presentati in contemporanea alla sede di Trento a partire dal 2 al 4 maggio. Sei film in concorso tra i quali Piccola Terra di Michele Trentini, l’unico film italiano in concorso, Cold di Fogel Anson, già vincitore del Festival di Banff in Canada sulla vittoriosa spedizione invernale al Gasherbrum II di Simone Moro e Denis Urubko (entrambi giovedì 3 maggio ore 20.30). Ci sarà anche un documentario dedicato a Robert Peroni, l’alpinista bolzanino che da anni ha scelto la Groenlandia come sua patria di elezione (Weisser Horizont di Entress Humbi - mercoledì 2 maggio ore 18.30). Il film sarà preceduto da La Grande Guerra sull’Altopiano di Asiago di Mirco Melanco e Federico Massa, una storia raccontata dallo scrittore Mario Rigoni Stern, scomparso da pochi anni, un grande narratore di quei tragici eventi, in questo anno che Bolzano vede ospitare l’Adunata Nazionale degli Alpini. Ma non solo i film sono le novità di quest’anno anche a Bolzano. Domenica 6 maggio due saranno gli appuntamenti dedicati all’alpinismo, uno legato al suo futuro e l’altro alla sua storia. Alle ore 14 presso il Messner Mountain Museum di Castel Firmiano, Reinhold Messner si interrogherà, in una tavola rotonda, su dove può andare l’alpinismo nei prossimi anni con grandi ospiti come Alexander Huber, Beat Kammerlander, Hans Peter Eisendle, Hervé Barmasse, Robert Jasper, Rolando Larcher, Hainz Mariacher, Luisa Jovane, Roge. r Schäli, Denis Urubko. Il Forum è organizzato in collaborazione con IMS - International Mountain Summit. La sera alle ore 21 presso l’Auditorium di via Roen a Bolzano, Marco Albino Ferrari, storico e direttore della rivista Meridiani Montagna, ci porterà sotto la terribile e famosa parete Nord dell’Eiger. L’occasione sarà il cinquantenario della prima salita italiana, ma la storia della più famosa parete Nord delle Alpi è molto più tragica e ricca di storie e di successi fino ai nostri giorni. Alcuni salitori della prima italiana, come Armando Aste e Andrea Mellano, saranno in sala insieme ad altri protagonisti. La serata sarà ad ingresso libero fino a esaurimento di posti.

Il programma del TrentoFilmfestival proseguirà poi dal 7 al 9 maggio, sempre al Cinema Capitol di via Streiter, con la rassegna dei film premiati alla 60^ edizione.

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