Passamani lascia, il reggente è Benedetti

Il sindaco di Levico si è dimesso, ma prima ha ridefinito le deleghe. La ex vice Campestrin (maternità) rimane assessore


di Paolo Silvestri


LEVICO TERME. Con un breve comunicato a fine seduta del consiglio comunale, Gianpiero Passamani ha dato le dimissioni dopo tre anni e mezzo da sindaco e cinque da vice nell’amministrazione Stefenelli. Lo ha fatto con una lettera nella quale scrive che «avendo deciso di candidare alle elezioni provinciali del prossimo 26 ottobre e considerato che i sindaci dei Comuni con popolazione superiore a 5000 abitanti non sono eleggibili alla carica di consigliere provinciale, fatto salvo che l'interessato cessi dalle funzioni per dimissioni presentate non oltre l'ultimo giorno fissato per la presentazione delle candidature, rassegna con la presente le proprie dimissioni dalla carica di sindaco».

In avvio di seduta aveva provveduto alla sua successione. Nel senso che aveva ridefinito le deleghe in seno alla giunta comunale per evitare qualsiasi tipo di “vuoto di potere”. Silvana Campestrin, fino a ieri sua vice e che nel giro di qualche settimane metterà alla luce un figlio, si era fatta da parte. «E la ringrazio per la scelta intelligente pur avendo tutte le caratteristiche e le qualità necessarie per guidare l’amministrazione», ha detto Passamani. Passamani che ha fatto una scelta coerente con le linee guida di questi tre anni e spiccioli da sindaco di Levico: la pacificazione politica del Comune. Ed, infatti, nessun azzardo nelle deleghe (nessuno dei due Acler, Tommaso e Werner) è stato investito del ruolo di vicesindaco, che invece è finito sulle spalle esperte di Arturo Benedetti.

«E’ alla terza legislatura - spiega Gianpiero Passamani -. Ma la delega rappresenta ben più di un semplice premio alla carriera. Benedetti ha l’esperienza amministrativa e l’equilibrio necessari per condurre il Comune fino alle elezioni di maggio 2014».

Qualcuno forse si attendeva una scelta diversa (uno dei due Acler appunto), ma Passamani spiega anche questa sua “non scelta”.

«Nominando vicesindaco Benedetti ho scelto appunto l’esperienza - spiega il sindaco dimissionario - ma allo stesso tempo ho scelto di non fare nessun tipo di investitura alla mia successione. Mi sembra giusto, oltreché legittimo, lasciare che siano i levicensi a scegliere da soli chi li guiderà nella prossima tornata amministrativa».

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