Partecipate, un contratto unico per i dipendenti

Consentirà uno scambio del personale delle società. Ma il pianto di riduzione slitta a marzo. Quattro ambiti: finanza, patrimonio, trasporti e informatica



TRENTO. Riorganizzare le società partecipate resta un obiettivo difficile che si trascina da anni e la giunta provinciale, che si era data come termine il 2015, si prende altro tempo: la nuova scadenza è fissata per marzo 2016.

La Provincia deve rispondere al pressing del governo a ridurre le spa pubbliche ma anche ai ripetuti richiami della Corte dei Conti che ha sollecitato a tagliare le società non strettamente necessarie, non attinenti con il fine istituzionale dell'ente (come autostrade, istituti bancari, aeroporti) e portatrici di un impatto negativo sul bilancio.

Ieri la giunta ha approvato le linee guida per il riassetto: le società potranno avvalersi, entro il 31 marzo, del supporto del Centro servizi condivisi per elaborare le proprie proposte di efficientamento e razionalizzazione. «L'attuale situazione della finanza pubblica impone da un lato una complessiva riduzione dell'apparato provinciale, e questo tocca anche le società della Provincia - ha spiegato il governatore Ugo Rossi - d’altro canto si impone un passo indietro dell'ente pubblico in tutti quei settori che sono potenzialmente vocati al mercato, il che comporta anche un ridimensionamento del ruolo delle società». Si va dunque verso degli accorpamenti, che in alcuni casi sono stati delineati. E l’altra novità è che la giunta lavora ad un contratto unico per tutte le partecipate, uno strumento che consenta il massimo scambio di personale tra le società, a seconda delle esigenze della pubblica amministrazione, «senza traumi e in modo snello», ha spiegato Rossi.

Un primo macrosettore riguarderà le strutture finanziarie e vedrà la fusione di Trentino Riscossioni e Cassa del Trentino con lo scopo di creare un unico soggetto che gestisce la liquidità in entrata e uscita di Provincia e Comuni.

Il secondo ambito è relativo al Patrimonio e interesserà l’accorpamento di Patrimonio del Trentino e di Trentino Sviluppo. Ne resterà fuori l’Itea, che - ha sottolineato il presidente Rossi - «ha una sua specificità». C’è poi il capitolo dei trasporti dove sul tavolo c’è la creazione di una società unica tra Trentino Trasporti spa (che si occupa delle infrastrutture) e Trentino Trasporti Esercizio, con un ragionamento aperto all’inclusione dell’Aeroporto Caproni di Mattarello. Vita a sè per l’A22, che diventerà interamente in house. Novità importanti riguarderanno anche il settore dell’informatica (Informatica Trentina e Trentino Network), dove è prevista la dismissione del ramo d’azienda di Informatica Trentina che è in concorrenza con i privati, mentre resterebbe pubblica la gestione di software e reti per la pubblica amministrazione.

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