Parchi e piazze più vivibili le richieste di Cristo Re 

Operazione ascolto delle associazioni Appm, Arianna e Popup attive nel rione Chi vuole il campanile, chi una fontana e in tanti una fermata dell’1 per il S. Camillo


di Daniele Peretti


TRENTO. A non piacere è la chiesa senza campanile; mentre il desiderio sarebbe quello di una fontana nel piazzale dedicata a chi quella chiesa l’ha costruita: il mitico Don Torta. Tra i bisogni il ripristino della corsa 1 dell’autobus che ricollegherebbe Cristo Re all'ospedale San Camillo. Sono queste alcune indicazioni di “Suggestione Urbana” inserita nell’ambito di “In con-tra”, un progetto di indagine proposto da Appm Onlus, Cooperativa Arianna e dall’associazione Popup. Il quadro complessivo che ne è scaturito è quello di un rione ben servito, ma non sono mancate le richieste come i dissuasori su Via Fontana o il limite dei 30 km orari, in quanto è diventata la strada d’accesso alla città, percorsa ad alta velocità. Richiesti un maggior numero di vigili di quartiere, mentre è stata espressa la contrarietà per le troppe sale giochi e scommesse aperte a Cristo Re.

Mancano spazi d’aggregazione per i giovani. Corso Buonarroti è giudicato “squallido” e c’è stata anche la richiesta di alzare la recinzione del campetto da calcio del cortile della chiesa, perché troppo spesso il pallone finisce pericolosamente in strada. «È stato decisamente un confronto vivace e interessante – ci dice Silvia Boselli che insieme a Stefano Zanol erano i referenti dell’Appm – che ha offerto numerosi spunti per la nostra indagine sul quartiere. Lo scopo è quello di arrivare ad avere una mappa completa dello stato di Cristo Re che diventi la base di interventi mirati. L’incontro del 27 aprile è stato più partecipato, con questo abbiamo pagato lo scotto della stagione estiva, ma vorremmo riproporci ancora tra agosto e settembre». Lara Scartezzini di Popup: «Lavoriamo alle Bellesini ormai da otto anni e penso che ancora per due non ci muoveremo dalla scuola. Seguiamo gli studenti dai 6 ai 14 anni con spazi ludici e di aiuto allo studio: occasioni come queste sono l’ideale per farci conoscere non solo dai ragazzi, ma anche dai genitori». Lia Angelino è un’educatrice di strada della Cooperativa Arianna che offre un altro punto di vista: «Seguiamo i ragazzi dagli 11 ai 25 anni che incontriamo informalmente nei parchi e in strada. Abbiamo raccolto l’indicazione di una riqualificazione dei giardini di Piazza General Cantore e di un maggiore utilizzo di quelli di Lung’Adige Braille, una posizione che condividiamo. Sono due punti di incontro giovanile ben frequentati, come lo stesso quartiere a parte qualche criticità». Ed intanto che gli adulti esprimevano le loro opinioni, sono iniziati i tornei di street ball e calcio balilla con una buona partecipazione ed in contemporanea lo spazio anguria, aperto a tutti.













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