Padroni in vacanza serpenti in pensione al rettilario

I titolari: «É un servizio molto richiesto dai proprietari purtroppo d’estate il rischio di abbandono è piuttosto alto»


di Daniele Peretti


TRENTO. L'arrivo dell'estate coincide col periodo di abbandono degli animali domestici. E se avete un serpente e non sapete dove metterlo per andare in vacanza tranquilli, non abbandonatelo ma rivolgetevi alla pensione aperta allo Spagnoli Reptiles: l'unico rettilario del Trentino. «Può non sembrare vero - ci dice Christopher Bernardini che gestisce il nuovo punto vendita insieme a Matteo Pagani e Simone Parise - ma il problema esiste. In Trentino c'è un gruppo abbastanza numeroso di appassionati che tengono varie specie di rettili in casa. Di certo oltre al centro città, anche a Gardolo, Sopramonte e Rovereto. Si tratta di una comunità con la quale ho preso contatto in questi due mesi, da quando ho aperto l'attività». I serpenti, la sua passione. «Sin da piccolo mi sono sempre piaciuti. Ho stressato talmente mia mamma che dopo vent'anni ha ceduto e mi ha dato il permesso di acquistarne uno. Così è arrivato Hexus, un pitone reale di un anno e mezzo, che lascio libero in casa». Pericoloso? «Per nulla. E' solo molto curioso e non lo si può perdere di vista, perché s'infila dappertutto e rischia di farsi male». Dalla passione, alla professione, ed ecco l'apertura del negozio. «É il mio secondo lavoro, sono insegnante di danza. Non sono certo i tempi per mettersi in proprio, ma sono riuscito a mettermi d'accordo con la famiglia Spagnoli per gestire quest'area, dove al momento ho in vendita sette specie di rettili, nessuno velenoso, dei gechi ed un pogona, il drago barbuto del deserto». Si attende buoni risultati di vendita? «Non è solo vendita. La diffusione dei serpenti nelle case trentine, mi ha fatto pensare alla pensione. Il rischio di abbandono per un rettile, d’estate lo considero alto e non sarebbe per nulla simpatico trovare un pitone per strada. Poi c'è uno spazio riservato alla cessione. Proprio ieri è arrivato il primo serpente, un Elaphe detto serpente del grano, che una signora non può più tenere e me lo ha lasciato in conto vendita. Poi ci sarà la didattica. Come maestro di danza sono in contatto con molti bambini, che vorrei coinvolgere per metterli in condizione di imparare a conoscere quella che è forse l'unica razza animale rimasta poco conosciuta all'uomo». Nei terrari anche due boa, un constrictor ed un constrictor imperator. Animali pericolosi? «Solo se si maneggiano male. Hanno le vertigini per cui quando si mettono attorno al collo, stringono naturalmente. Non per fare male, ma solo per paura. Poi dipende dalla stazza e dalla condizioni. Il serpente è curioso per natura. Certo non si può pensare che possa essere un animale da coccole, ma si può creare un rapporto impostato sul rispetto». Mangiano animali vivi? «Non posso sapere quello che fanno i singoli proprietari, ma noi abbiamo una regola: solo animali decongelati. I pitoni, i serpenti del latte e tutti gli altri serpenti mangiano piccoli topi, i boa i due ratti al giorno. Ma a parte la crudeltà di dare in pasto un animale vivo, c'è anche un problema di salute degli stessi serpenti. I ratti possono essere portatori di malattie, ma anche pericolosi per l'incolumità dei boa. Capita che il ratto aggredisca ed uccida il boa, magari pagato 6mila euro». Parliamo di prezzi: «Quelli che ho in negozio vanno dagli 80 ai 160 euro, ma sul mercato ce ne sono di decisamente più costosi». E per chi non si fida a venire in negozio ci sono la pagina facebook (spagnoli reptiles) e il numero telefonico: 3467429715.

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