Lo scontro

Ottobre: «La Valdastico è una bomba ambientale»

Mentre Trento apre il tavolo, il deputato autonomista interroga il ministro Delrio: «Ma li avete studiati gli effetti dirompenti dell’inquinamento»


di Paolo Mantovan


TRENTO. L’onorevole Mauro Ottobre ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla Valdastico. Sì, proprio lui: deputato trentino, del Partito autonomista, lo stesso partito del presidente della Provincia Ugo Rossi. Proprio ora che c’è questa “mezza” apertura del Trentino e si va verso il tavolo tecnico sul famigerato completamento della Valdastico Nord, l’autonomista Mauro Ottobre diventa l’ambientalista Mauro Ottobre e in una corposa e articolata interrogazione parlamentare si rivolge direttamente al ministro Graziano Delrio per inviare un messaggio duro e netto al “suo” presidente Ugo Rossi. Perché l’interrogazione, praticamente, ricorda soltanto due cose: 1) che tutto l’impegno dell’Europa, dell’Italia e del Trentino è rivolto allo sviluppo delle infrastrutture su rotaia (e il Tunnel del Brennero ne è l’esempio lampante); 2) che la Valdastico sarà sicuramente una bomba ambientale.

Sul primo punto ecco uno dei passaggi più netti dell’interrogazione parlamentare: «Nella fase in cui la realizzazione della Galleria ferroviaria del Brennero e delle relative tratte di accesso è il maggiore progetto strategico cofinanziato dall’Unione Europea, come opera in grado di tutelare l’eco sistema alpino e nel contempo di collegare l’Italia all’Europa nell’ambito dei corridoi TENT-T, non vi sono nuove ragioni per rivalutare il progetto della Valdastico Nord, che in sé non avrebbe alcun valore strategico in Trentino. Al contrario tale progetto appare del tutto contraddittorio con il giusto obiettivo di ammodernare i collegamenti infrastrutturali in Europa al fine di incentivare il trasporto su ferro rispetto a quello su gomma». Poi Ottobre rincara la dose insistendo sul fatto che proprio qualche giorno fa, il 29 giugno, l’Unione Europea, ritenendo il tunnel del Brennero strategico, ha raccomandato un ulteriore finanziamento Cef (connecting Europe Facility) pari a 1,2 miliardi di euro».

Il deputato autonomista poi si sofferma sul pericolo ambientale dell’opera. E lo fa mettendo sul piatto i problemi di inquinamento derivanti dalle Pm10 e dal biossido di azoto la cui fonte principale (sia in Trentino che in Alto Adige ci sono numerosi e riconosciuti studi in merito) rimane proprio l’autostrada. Ebbene, su questo punto Ottobre va dritto dritto alla richiesta di chiarimenti al ministro Delrio, prima ricordandogli che «il progetto della Valdastico Nord, come più volte è stato indicato e confermato in questi anni, avrebbe pesanti e insostenibili effetti legati all'inquinamento ambientale e acustico che su un territorio alpino avrebbero un impatto di tre-cinque volte superiore rispetto alle zone di pianura». E poi sottoponendogli il domandone: «se il Ministero delle Infrastrutture abbia avviato un esame delle possibili conseguenze ambientali, in particolare in ordine alla diffusione nell’aria di PM 10 connesse in primo luogo al traffico su gomma».

Ottobre chiude chiedendo a Delrio quali siano le sue valutazioni rispetto all’incompatibilità ambientale della Valdastico sul territorio trentino. E così ricorda direttamente al suo presidente Rossi che lui, Ottobre, insiste sulle sue battaglie. E non si ferma neppure di fronte a questo «tavolo» di confronto fra Stato, Veneto e Trentino. Figurarsi se si fermerà dentro il Patt...













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