Ospedale, gli ambulatori nella nuova ala ristruttrata

Tione, nell’ultimo incontro sul territorio con i primari le assicurazioni dell’azienda «Entro il 2013 lavori finiti al corpo C, presto un professionista a Medicina»


di Ettore Zini


TIONE. Il messaggio è stato forte e chiaro: l’ospedale di Tione non chiuderà. Anzi sta rafforzando personale e competenze. Persino i lavori al corpo C (l’ala est in fase di ammodernamento da due anni) saranno ultimati entro il 31 dicembre. Mancano solo i pavimenti e stanno mettendo gli infissi.

Poi sarà il turno del Pronto Soccorso, bisognoso di ristrutturazione. Gli utenti devono però aver fiducia nel loro presidio. «Perché, senza utilizzo è difficile tenere in piedi strutture che non servono». L’ultimo dei quattro incontri, organizzati per far conoscere alla popolazione le peculiarità del nosocomio tionese, svoltosi lunedì sera nella sede della Comunità, ha ripetuto come un mantra la rassicurazione che non ci sarà nessun ridimensionamento. Nemmeno del reparto di ginecologia e ostetricia, ridotto al lumicino sia per carenza di personale che di nascite (solo 198 nel 2012 e i numeri sono ancora in diminuzione). L’ospedale è vivo. Hanno spiegato medici e politici. «E presto, con l’arrivo di un tredicesimo medico nell’area omogenea di medicina (13+1) – ha detto il direttore responsabile Vincenzo Cutrupi - non avrà nulla da invidiare ad altri ospedali di analoghe dimensioni. Vale a dire strutture sanitarie come quelle di Borgo, Cavalese e Arco». I problemi, casomai, vengono dalla disaffezione degli utenti locali che, negli anni, hanno preferito - come nel caso del Punto nascite - rivolgersi a strutture esterne, creando non pochi problemi di sopravvivenza ad un reparto, già difficile da giustificare con 300 parti all’anno. Nei quattro incontri sul territorio (Storo, Ponte Arche, Pinzolo e infine Tione), medici e dirigenti, con i primari in prima linea, hanno spiegato come Tione abbia tutte le caratteristiche richieste nella nuova impostazione a “rete” della sanità trentina. Una delle sedi dell’ospedale del Trentino, ha detto il direttore generale dell’Apss Luciano Flor, che ha aggiunto «non si può fare un po’ di tutto dappertutto, e bisogna superare i “campanili”che esistono anche nella sanità». «Di progressi, però, ne sono stati fatti», ha detto l’assessore Olivieri. Dal 12 febbraio 2011, quando la Comunità si interrogava sul futuro del “suo” ospedale (“Ospedale: quale futuro”, era il titolo di una serata densa di incognite) gli organici dei primari mancanti sono stati coperti, entro il 31 dicembre spariranno gli ambulatori nei container, il Pronto soccorso sarà ampliato e ristrutturato. L’ospedale ha dunque tutte le carte in regola. «Rimane la preoccupazione per il punto nascite», ha detto ancora Olivieri. «Non si può pretendere che rimanga se i numeri non migliorano». Ma anche sul reparto di ostetricia e ginecologia sono venute precise garanzie da parte del dottor Cutrupi: «Il punto nascite non chiuderà. Con Borgo, è capofila di un progetto europeo. Le mamme però ci devono credere, perché qui non hanno niente di meno di quello che trovano in altre strutture». Nonostante l’impegno del personale medico che ha dato la propria a impegnativi faccia faccia con la popolazione, la partecipazione non è stata massiccia. Nei quattro incontri hanno presenziato meno di 300 persone. A Tione ce n’erano 48. La maggior parte dipendenti dell’ospedale. Poche le domande. Il sindaco di Bolbeno ha chiesto spiegazioni sull’annullamento delle visite per la settimana di luglio, mentre Gabriella Trenti del “Tribunale del malato” ha detto che non ha ancora ben compreso qual è il destino dell’ospedale di Tione.













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