levico

«Ormai con il lupo si deve convivere»

Incontro con l’assessore Dallapiccola dopo l’asina sbranata in Vezzena: denunce entro 24 ore e reperibilità h24


di Franco Zadra


LEVICO TERME. «Il lupo non è pericoloso per l’uomo». Ad assicurarlo è l’assessore provinciale Michele Dallapiccola, accorso all’incontro informativo voluto dall’assessore comunale Marco Martinelli in seguito all’episodio dell’asina Lucia di Malga Fratte, aggredita e uccisa da una coppia di lupi la settimana scorsa. «Anche in Vezzena - ha esordito Martinelli - la presenza del lupo è un dato di fatto. Per questo è importante informare la cittadinanza, i turisti, i fungaioli o altro, della possibilità di incontrarlo, in modo da prevenire eventuali problemi». «Una platea - ha detto Dallapiccola considerando i numerosi intervenuti in sala consiliare - che mette insieme chi è direttamente interessato dalla convivenza con questo grande carnivoro e chi invece se ne sta tranquillo a casa sua a leggersi la fiaba di Cappuccetto Rosso».

Tra i grandi carnivori, a differenza di orso e lince, il lupo è il solo a essersi autointrodotto in Trentino, riprendendo una presenza bruscamente interrotta dallo sterminio a metà del XIX secolo. «Il lupo fa parte dell’ecosistema alpino - ha detto Claudio Groff, coordinatore del Settore Grandi carnivori della Provincia - ed è distribuito in tutto il paleartico che include l’Europa, l’Asia a nord dell’Himalaya, l’Africa settentrionale e la zona nord e centrale della penisola arabica. In Italia si contano circa duemila esemplari di lupo europeo. Il periodo degli amori è quello invernale e un branco è costituito da 4-5 elementi, per arrivare a un massimo di 12. Vero carnivoro, si nutre al 90% di ungulati selvatici che insegue per ore selezionando così i capi più debilitati».

L’ispettore forestale Paolo Zanghellini, si è soffermato sugli aspetti tecnici della gestione del lupo sul territorio provinciale: «È importante la conoscenza per poter puntare a una convivenza sostenibile pur dentro un quadro normativo a livello europeo, prima ancora che nazionale, che considera il lupo una specie particolarmente protetta». «Un fenomeno - ha detto il Maurizio Zanin, dirigente Servizio Foreste e fauna - con il quale tutti noi saremo costretti a misurarci». Anche perché, come è stato spiegato, i due lupi segnalati sui Lessini nel 2010 sono già più di 40 e avranno un aumento esponenziale, «fino a stabilizzarsi - ha precisato Zanin - su un livello biologicamente ammissibile dalla disponibilità di prede sul territorio».

«Nel 2016 - ha detto ancora Zanghellini - sono state inoltrate al Servizio Foreste e fauna 32 denunce di presunti danni da lupo e sono pervenute 30 richieste di indennizzo, tutte accolte e liquidate nel complesso per quasi 35mila euro. La denuncia va però presentata entro le 24 ore, così da permettere al personale forestale un sopralluogo che consenta una valutazione dei danni secondo tabelle concertate tra tutti gli enti interessati. Una reperibilità h24 per queste segnalazioni, oltre al 112, si ha al numero 335.7705966». «Ma se io uccido un lupo?», ha chiesto alla fine un probabile operatore dell’alpeggio. «Se in flagranza di reato - ha risposto Zanin - vi è l’arresto immediato».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano