Opere, il governo accelera Allarme sulla Valdastico

Venerdì il provvedimento in consiglio dei ministri, domani vertice Lupi-Padoan Altolà di Gilmozzi: «No alle prevaricazioni, un errore investire sulla gomma»


di Chiara Bert


TRENTO. La Valdastico Nord sarà o no tra le opere inserite dal governo Renzi nello Sblocca Italia? Venerdì il provvedimento approderà sul tavolo del consiglio dei ministri e conterrà le grandi opere, con relativi finanziamenti, a cui l’esecutivo intende dare priorità.

Il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi ne ha parlato ieri al Meeting di Cl a Rimini, senza per altro entrare nel dettaglio dei contenuti. Ma la possibilità che il completamento della Valdastico sia inserito nel «pacchetto» è tornata a circolare. E ieri anche l’Agenzia Ansa l’ha citata, sottolineando che «l’infrastruttura è attualmente bloccata per l’opposizione della Provincia di Trento», fra i tre esempi fondamentali di grandi opere, insieme all'alta velocità Napoli-Bari, la cui posa della prima pietra potrà essere anticipata a novembre 2015, anzichè a gennaio 2018, e la linea ferroviaria Palermo-Messina-Catania. Dunque un’autostrada insieme a due opere ferroviarie.

Lupi ha smentito scontri in atto nel governo sulle coperture dopo che il presidente del consiglio aveva anticipato che lo Sblocca Italia renderà cantierabili opere pubbliche già previste per 43 miliardi di euro. «Ho letto le notizie di stampa, ma i numeri parlano da soli. In questi giorni si sta lavorando senza polemica con il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan e il premier Matteo Renzi per arrivare al consiglio dei ministri di venerdì sullo Sblocca Italia».

Ma la giornata decisiva per declinare i contenuti del provvedimento sarà domani, quando a palazzo Chigi si riuniranno i ministri Lupi, Padoan, Federica Guidi (sviluppo economico) e il premier per fare il punto. «Sblocca Italia e legge di stabilità viaggiano parallelamente - ha detto ieri il ministro - e può essere che una parte delle coperture sia anticipata nello Sblocca Italia, per non lasciare scoperti questi quattro mesi, e un’altra parta dal 2015 con la legge di stabilità».

Che fine farà la Valdastico? Avranno la meglio i veneti, che spingono da anni per il completamento del tratto trentino, o i trentini, che sono contrari? Non è un mistero che il ministro Lupi sia schierato con i primi. Ma dalla Provincia di Trento arriva l’ennesimo altolà. «A inizio agosto siamo stati al Cipe dove la Valdastico Nord era all’ordine del giorno ma il punto è stato sospeso per approfondimenti», spiega l’assessore alle infrastrutture Mauro Gilmozzi. «Noi abbiamo ribadito la nostra posizione contraria, basata su dati di fatto e sulla convinzione che sia del tutto contraddittorio continuare ad investire sulla gomma quando l’Europa sta cercando di favorire il trasporto su ferrovia». «Capisco le pressioni delle lobby sul ministro Lupi, del resto è ormai chiaro a tutti che si vuole inserire la Valdastico per ottenere la concessione per l’A4. Ma lavorare con la prevaricazione non porta da nessuna parte, si apra invece un confronto». Era stato tra gli altri il sindaco di Verona Flavio Tosi, qualche tempo fa, a ventilare che «la quadra potrebbe essere quella di mettere assieme prolungamento della Valdastico, rinnovo della concessione dell’A22 e tunnel ferroviario del Brennero». Ma Gilmozzi avverte: «Anche il governo la inserissero nello Sblocca Italia dovrebbe tornare al Cipe dov’è previsto il nostro parere. E la decisione è comunque aperta ai ricorsi». La battaglia è ancora lunga.













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