Ongari: «Caso Poli, pronti al ricorso»

Il confronto del sindaco di Spiazzo con la popolazione: «Se non avrò il vostro appoggio, potrei anche lasciare»


di Walter Facchinelli


SPIAZZO. Lunedì sera, a nove giorni dall’annullamento parziale da parte del Tribunale Amministrativo Regionale di Trento della variante al Prgi del Comune di Spiazzo, il sindaco Michele Ongari ha convocato il consiglio comunale per avere il sostegno della sua gente.

È pacato ma teso Michele Ongari, la censura dell’operazione Poli, pesa come un macigno su quest’amministrazione e per questo il sindaco lancia alcuni messaggi inequivocabili. Dapprima commenta la sentenza del Tar: «È stata una bastonata. Abbiamo ritenuto che non ci fossero molti spazi perché il Tar potesse annullare una previsione urbanistica costruita molto attentamente e in totale condivisione con la Provincia. Invece siamo inciampati in una sentenza totalmente negativa». E aggiunge «se lavorando bene si arriva a questo, non so se convenga lavorare male o lasciare perdere tutto». Poi un affondo senza risparmi al mondo cooperativo: «Se la legittimità del sistema cooperativo si deve tutelare nelle aule dei tribunali, vuol dire che nei punti vendita non è in grado di tutelarsi».

Michele Ongari rientra nel ruolo e chiarisce il senso della serata: «Vorrei capire se quanto abbiamo fatto e stiamo facendo è pienamente condiviso, perché se non lo è, noi ci assumiamo le nostre responsabilità e ci defiliamo da quest’operazione». E arriva a ipotizzare l’abbandono: «Non abbiamo altre strade: o rinunciamo all’operazione e in tal caso possiamo anche rinunciare a quest’amministrazione, io credo, perché è uno smacco molto grosso. O ricorreremo in Consiglio di Stato».

Michele Ongari mette le mani avanti: «Sappiamo che passare da qualunque Tribunale è un rischio». Diego Frigo, da sempre a favore dell’operazione Poli, chiede «e Poli cosa fa?». Ongari risponde: «Abbiamo subito fatto un incontro e, in maniera esplicito, gli abbiamo fatto capire che noi siamo persone decise, che non è nostra intenzione abbandonare le armi alla prima fucilata. Se c’è la loro disponibilità a procedere, noi siamo prontissimi ad andare fino in fondo all’operazione, rischiando qualcosa, ma forse meno di quanto abbiamo rischiato fin qui». Poi aggiunge: «Poli dice “stiamo facendo delle verifiche, avremo dei consigli d’amministrazione a breve, dove decideremo il da farsi”». E la Provincia? Ancora Ongari: «Ho parlato con l’avvocatura e mi hanno detto che loro intendono andare avanti. Mi auguro che Poli non scappi». Barbara Chesi per la minoranza afferma: «Per noi è importante la riqualificazione dell’area ex-Ille» e aggiunge «forse, da parte del Comune non c’è stata la disponibilità a trovare un accordo con la Cooperativa, a evitare il ricorso». Poi l’affondo: «Forse, tutto questo è stato un peccato d’arroganza, non avete ascoltato gli altri operatori prima della seconda adozione». Il pubblico interviene a più riprese sostenendo l’operazione Poli, invocando la libera concorrenza. Ervino Lorenzi, riprendendo la volontà del sindaco di essere certo di interpretare la volontà dei censiti propone: «Facciamo un piccolo referendum a scrutinio segreto». La proposta non trova ascolto. Luigi Masè della minoranza afferma: «Voi siete già legittimati, decidete!» Nel chiudere la serata il sindaco Ongari conferma: «Salvo verifiche, la nostra idea è andare in Consiglio di Stato».













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