Ok a Medicina, Padova arriva dopo

Trento. Alla fine si inizia. Il comitato provinciale di coordinamento ieri ha approvato, ma ormai era un passaggio dall’esito scontato, il progetto della nuova scuola di medicina di Trento. Infatti...


Ubaldo Cordellini


Trento. Alla fine si inizia. Il comitato provinciale di coordinamento ieri ha approvato, ma ormai era un passaggio dall’esito scontato, il progetto della nuova scuola di medicina di Trento. Infatti lunedì nel corso della riunione fiume tra l’assessore provinciale Mirko Bisesti, i dirigenti di piazza Dante Paolo Nicoletti e Giancarlo Ruscitti con il rettore Paolo Collini e il direttore generale di Unitn Alex Pellacani erano stati messi a punto i dettagli di massima che sono stati confermati. Oggi così la richiesta di accreditamento potrà essere inviata a Roma, al Ministero dell’Università. Subito ci sarà il nome dellle Università di Trento e Verona, ma con la previsione che già a partire dall’anno accademico successivo, ovvero il 2021/2022, potrà arrivare anche l’apporto di Padova. Anche se questo al momento non è stato ancora codificato. La stessa università padovana ieri ha tenuto il suo Senato accademico nel corso del quale il rettore Rosario Rizzuto ha ricostruito la vicenda dicendosi lusingato della richiesta di collaborazione da parte della Provincia di Trento, ma ricordando anche le tensioni con le università di Verona e Trento. Il Senato, a questo, punto ha ribadito la disponibilità a dialogare per la scuola di medicina, ma dietro formale richiesta da parte dell’Università di Trento, con delibera degli organi competenti.

Del resto la stessa nota congiunta con la quale è stato annunciato il via libera al progetto parlava esplicitamente di Padova: «La Provincia, per voce delsuo assessore all’Università Mirko Bisesti, e l’Università di Trento, con il rettore Paolo Collini esprimono forte apprezzamento, dopo settimane di confronto serrato, intenso ma sempre leale, tenuto conto dell’importanza della posta in gioco. Resta ferma la volontà di attivare un progetto comune che preveda una effettiva e rilevante cooperazione accademica che possa ricomprendere gli atenei di Trento, Verona e Padova».

Università e Provincia, poi, spiegano che il progetto può partire da subito, ossia dal prossimo settembre, solo con Trento e Verona: «Tenuto conto delle modalità e dei tempi di accreditamento del nuovo corso di Medicina - che per l’anno accademico 2020/21 può essere ottenuta dal corso interateneo UniTrento/UniVerona approvato dai rispettivi organi di Ateneo – le tre università e la Provincia hanno concordato di attivare sin d’ora un tavolo di lavoro per definire ruoli, modalità e tempi per il coinvolgimento di UniPadova nel rispetto delle reciproche competenze, a partire dall’anno accademico successivo (2021-2022)». Questo permetterà comunque di partire subito oltre che con il primo anno normale di corso, anche con il quinto e il sesto anno, ossia con l studenti iscritti a Padova e Verona che vorranno svolgere i tirocini negli ospedali del Trentino: «Grazie al coinvolgimento degli atenei di Padova e di Verona che si sono resi disponibili, è stato peraltro confermato il comune obiettivo di anticipare la presenza - su base volontaria - degli studenti e delle studentesse trentini frequentanti tali università nella fase finale dei corsi di studi presso le strutture dell’Azienda sanitaria provinciale».

Nella nota ufficiale non si accenna alle scuole di specializzazione, ma come spiega il rettore Collini qui a sinistra, saranno attivate nel giro di un paio d’anni. Soddisfatto il presidente Maurizio Fugatti: «L’obiettivo principale di avviare il progetto è stato raggiunto, ora lavoreremo tutti insieme per costruire a Trento una scuola di medicina di livello che sappia rispondere alle esigenze del nostro territorio, ma con ricadute anche per i territori vicini a partire da Bolzano, anche grazie alla collaborazione di Padova e Verona. È una sfida importante».













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