Ognissanti, monito del vescovo di Trento su Halloween

Monsignor Bressan parla di "spettacolarizzazione carnevalesca che fa pensare" riferendosi alla sostituzione delle ricorrenze cristiane di Ognissanti e dei Defunti con la festa di Halloween



TRENTO. "La mentalità postmoderna vorrebbe negare la morte e, non potendolo, cerca almeno di dimenticarla come non esistesse e la fa apparire come un tabù. Non si risolve però in tal modo il problema; la sostituzione con Halloween (che esisteva in alcuni Stati come semplice ricordo di altri tempi), ha sviluppato una spettacolarizzazione carnevalesca che fa pensare: ci si chiede quanto, per motivi commerciali, incida sul creare illusioni e sviare dalla bellezza della vita". Lo ha affermato stamani l'arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan, nell'omelia della messa per i defunti, nel pomeriggio al cimitero cittadino. "Non fa male alle persone e alla società soltanto chi offre droga o promuove alcolismo, interessandosi più del proprio tornaconto economico che del bene degli altri - ha proseguito l'arcivescovo - ma anche chi distrugge una cultura di solidarietà intergenerazionale e di una visione di vita che non si restringe al sensibile e al proprio interesse individualistico, ma spazia dall'origine della vita alla realtà ultraterrena, senza la quale sarebbe privo di significato il nostro stesso faticare quotidiano. Con sofferenza e riflessione per una tale responsabilità, noi cittadini di questo mondo assistiamo al diffondersi del disagio psichico e relazionale, fino al considerare inutile il sopravvivere o confinandolo in case ben protette dallo sguardo dei giovani e degli stessi famigliari. Ma non ci rassegniamo a un visione così piatta dell'esistenza". Monsignor Bressan ha proseguito sottolineando: "La Chiesa ci ricorda infatti, nella festa di tutti i Santi, una dimensione gioiosa che va oltre il momentaneo e la morte stessa, poichè il cristianesimo insegna non soltanto la sopravvivenza di quell'elemento del nostro essere che chiamiamo anima - convinzione condivisa da tanti popoli - ma una pienezza di vita alla quale tutti aspiriamo, che non si realizza in questo mondo e che soltanto nell'incontro con Cristo, oltre il salto della morte, diventa realtà".













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