Obama, festeggiano tutti E Santini canta vittoria

«Anche lì finita l’era dei miliardari arroganti che comprano consenso col denaro» Il vescovo Bressan: la sua rielezione garantirà politiche sociali verso i più deboli



TRENTO. «La sconfitta di Romney conferma che l’era dei miliardari arroganti, classisti e razzisti che pensano di comprare il consenso con il denaro è finita, anche in America». Parola di Giacomo Santini, senatore del Pdl da tempo in rotta con Berlusconi: circostanza che il suo commento alla rielezione di Barack Obama alla Casa Bianca chiarisce ancora una volta. «Sono molto soddisfatto della sua riconferma, per le garanzie di equilibrio che offre nei rapporti con l'Unione Europea e il resto del mondo - prosegue - potrà inoltre completare le sue politiche sociali a favore dei più deboli, degli immigrati e di una più equa distribuzione della ricchezza interna». Un Santini dunque di lotta più che di governo. E per il senatore trentino «l’eccellente rapporto di Obama con il presidente del Consiglio Mario Monti costituisce una garanzia anche per l'Italia che i rapporti con gli Usa potranno solo migliorare. Soprattutto se anche dopo aprile 2013 l'Italia rinnoverà la fiducia a Monti perché possa a sua volta continuare nelle sue riforme, compito che nessun esponente di partito potrebbe assolvere».

Barack unisce destra e sinistra. «Contento come una Pasqua» è anche, sul fronte opposto, il senatore del Pd Giorgio Tonini: «Qualche preoccupazione c’era, perché nessun presidente americano è mai stato rieletto con livelli di disoccupazione come gli attuali negli Usa». E dalla rielezione di Obama viene anche una lezione per la sinistra italiana: «La sua vittoria ci indica la necessità di andare oltre le categorie della politica italiana, cioè la divisione progressisti e moderati: Obama e i democratici americani lo sono allo stesso tempo, progressisti nei fini e moderati nei mezzi». Anche la deputata Laura Froner, pure del Pd, festeggia: «La vittoria di Obama è motivo di grande gioia e speranza per il futuro per tutti i democratici e premia l’America dell’inclusione e della solidarietà. Questo risultato, per nulla scontato in una condizione di crisi economico-finanziaria senza precedenti, deve spronarci a continuare la nostra battaglia per riaffermare i valori del lavoro, dello sviluppo, dell’equità e della giustizia sociale.

Positivo anche il commento dell’arcivescovo Luigi Bressan: «La rielezione di Obama rappresenta per il mondo cattolico la continuità di politiche di solidarietà per le fasce deboli della società, la solidarietà verso i poveri - ha detto a margine della presentazione del 22° rapporto Caritas-Migrantes sull’immigrazione a Trento - la sua politica rappresenta inoltre una forma di democrazia che non accetta alcun genere di discriminazioni razziali».

Sul fronte delle istituzioni, sulla stessa linea anche il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti: «Forse non è più il grande sogno della prima vittoria, ma la rielezione di Barack Obama è un bel segnale di speranza: dall’altra parte dell’Oceano sentiremo parlare ancora di sicurezza sociale, di lavoro, di diritti civili, di tolleranza. E non è poco, di fronte ad un mondo che rischia di scivolare nell’integralismo e nella competizione senza regole». «Sinceri auguri di buon lavoro» al rieletto presidente degli usa arrivano anche dal vicepresidente del Consiglio regionale Marco Depaoli, sorpreso soprattutto dall’aumento dell’affluenza alle urne: «Un segnale importante per un Paese in cui storicamente il dato era in calo, che indica come sempre più la società civile voglia far sentire la propria voce».

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