Not, si riparte: la giunta revoca il bando

Oggi l’esecutivo fisserà anche gli indirizzi per la nuova gara: due atti distinti, prima la progettazione, poi la costruzione



TRENTO. Con qualche settimana di ritardo rispetto agli annunci, approda oggi in giunta provinciale la delibera che revoca il bando 2011 del nuovo ospedale del Trentino e fissa gli indirizzi per la nuova gara. Passaggio delicatissimo, che segna la ripartenza dopo quattro anni di limbo in cui i ricorsi giudiziari hanno impantanato il Not, un maxi-appalto in project financing da 1,7 miliardi di euro, il più grande mai assegnato in Trentino tra costo di costruzione (300 milioni, di cui 160 finanziati dalla Provincia e 140 dal privato) e canone previsto per il vincitore che avrebbe gestito la struttura per 25 anni.

«Revocare o annullare l'appalto comporterebbe un contenzioso con il rischio per la Provincia di dover sborsare 30 milioni», aveva detto in aula nel 2013 l’allora assessore alla sanità Ugo Rossi difendendo la scelta della finanza di progetto di fronte al pressing delle minoranze. Il rischio di ricorsi è naturalmente sempre attualissimo, ma da allora molto è cambiato. La giunta ha deciso di abbandonare la finanza di progetto a favore del finanziamento diretto grazie ai nuovi vantaggiosi tassi Bei.

C’è stato soprattutto il finale di una battaglia giudiziaria cominciata nel 2013 al Tar, dopo che l’appalto era stato vinto dalla cordata guidata da Impregilo: il 13 ottobre 2014 il Consiglio di stato ha di fatto azzerato la gara bocciando la commissione giudicatrice per il fatto che in essa fossero presenti, in violazione dell'articolo 84 del codice degli appalti, il diretto dell’Azienda sanitaria Luciano Flor e la dirigente Livia Ferrario, che avevano partecipato ai lavori di preparazione del bando.

L’assessore ai lavori pubblici Mauro Gilmozzi ha spiegato che la Provincia questa volta procederà in due tempi, come indica anche il programma di gestione approvato dalla giunta la scorsa settimana: prima si farà un concorso di progettazione (che riguarderà sia la struttura ospedaliera che la viabilità di accesso all’area di via al Desert, che comprende la trasformazione del cavalcavia di Ravina in un sottopasso), poi si procederà con l’appalto per la costruzione, che avverrà per lotti sequenziali, tendendo separati ospedale e viabilità (costo 41,2 milioni). La stima è che il progetto esecutivo possa essere pronto per l’inizio del 2017. Poi seguiranno le due gare d’appalto. Per vedere le prime gru dei cantieri - è la stima dei tecnici del gruppo di lavoro Provincia-Comune - si arriverà al 2020: il tempo calcolato per l'avvio dei lavori èdi 29 mesi, di cui 18 se ne andranno per ricorsi amministrativi. Le azioni giudiziarie vengono date per scontate proprio per il fatto che sull’area di via al Desert è già stata effettuata la prima gara, mentre nel caso di Mattarello (area che in un primo tempo la Provincia aveva sponsorizzato) si sarebbero aggiunti i ricorsi urbanistici e sugli espropri. In via al Desert la Provincia acquisirà le aree del Comune oggi occupate dai campi di calcio e di softball, ma su questo c’è già un accordo tra le due amministrazioni.

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