TRENTO. La valutazione tecnica congiunta con la Provincia si farà. Ma alla fine la decisione su dove realizzare il Not spetterà ad un solo soggetto: il consiglio comunale. Lo afferma con forza l’assessore all’urbanistica Paolo Biasioli dopo il vertice di venerdì a Villa de Mersi. Precisando che l’assemblea avrà l’ultima parola e «non andrà coinvolta a giochi fatti».

Assessore Biasioli, l'area di Mattarello era già stata scartata a suo tempo a favore di Maso al Desert. Perché?

Era stata valutata da una commissione tecnica mista Comune – Provincia nel 2002. Si era considerato che era un'area agricola e non era in proprietà della Provincia. Inoltre come viabilità e accessibilità era stata ritenuta migliore, ma troppo lontana dalla città per essere raggiunta con i mezzi. C'era poi il discorso della rumorosità per la vicinanza con l'aeroporto. Cose che venerdì ci siamo detti. Noi preferiamo via Mas al Desert anche perché lì è stata realizzata la Protonterapia.

Un'indagine dice che a Mattarello l'area non sarebbe adatta per questioni idrogeologiche...

Considerando la falda, a Mas al Desert il terreno è più alto di un metro e mezzo e bisognerebbe portare meno materiale. Si potrebbe intervenire lo stesso, questo è vero... Siamo rimasti d'accordo di confrontarci su questi aspetti dal punto di vista tecnico.

La Provincia però sostiene che a Mattarello si dovrebbero realizzare meno opere viarie e si risparmierebbero diversi milioni. È un dato da considerare...

Comunque degli svincoli vanno realizzati anche lì: bisogna passare sopra la ferrovia, sopra o sotto la tangenziale. Si parla di 30 milioni di euro in via Mas al Desert e 17 a Mattarello. Ma il cavalcavia di Ravina si dovrà sistemare: ci sono stati anche morti.

Piazza Dante ritiene anche che a Mattarello potrebbe sorgere un ospedale regionale, perché c'è più spazio.

Li ci sono 25 ettari come a Mas al Desert, di cui 15 di proprietà. Il Santa Chiara è su 6 ettari terreno compreso; il Not dovrebbe occuparne 13, di cui 4 per il solo ospedale. Bisogna solo capire se attorno all'edificio possano restarne 9. Questa è la situazione: a meno che non siano emerse esigenze di diverse soluzioni o tipologie di ospedale, alcuni aspetti continuano a farci propendere per Mas al Desert: c'è già un'analisi, una programmazione anche in termini di viabilità, la Protonterapia accanto, la vicinanza con la città. Mattarello inoltre era risultata la quarta tra le nove aree analizzate da un gruppo di esperti qualificati. Se non erano stati presi degli abbagli allora...

Voi restate sulla vostra posizione, dal punto di vista tecnico. E se si trasferisce la questione sul piano politico? Il vostro sì a Mattarello potrebbe essere un equo scambio con le infrastrutture per la mobilità a Piedicastello e il collegamento con Povo?

Gli scambi sono tutte montature giornalistiche: non si possono fare compensazioni. Parliamo di una infrastruttura che sorgerà in 5 anni e ne durerà 50: dobbiamo pensare al 2070. Cerchiamo di scegliere la soluzione migliore e più equilibrata per la città.

Anche i tempi, tra Provincia e Comune, sembrano molto diversi: Rossi vuole accelerare, Andreatta chiede alcuni mesi e il coinvolgimento delle commissioni preposte.

In Provincia decide la giunta, ma in Comune è diverso. Una volta fatta l'analisi tecnica, quanto è emerso verrà portato all'attenzione della commissione urbanistica. Vorrei che sia chiara una cosa: trattandosi di una variante al Prg, dovrà decidere il consiglio comunale. Ma non a giochi fatti e con opzioni decise: deve essere pienamente coinvolto.

Ritiene che la Provincia abbia fatto pressioni indebite sul Comune, visto che la competenza è vostra?

Il piano sanitario e le opere pubbliche competono alla Provincia, il ragionamento urbanistico al Comune. Non dobbiamo cercare gli scontri a tutti i costi. Può anche essere che ci sia un sì tecnico, ma un no politico.

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