Norme sblocca appalti via libera dei Comuni

Pronto il disegno di legge urgente. Dellai: «Un patto tra istituzioni contro la crisi» I sindaci: «Giusto accelerare». Ma Andreatta: «Dateci strumenti eccezionali»


di Chiara Bert


TRENTO. La Provincia incassa il sì compatto dei Comuni al disegno di legge urgente per rilanciare l’economia e soprattutto il settore dell’edilizia. All’appello del governatore Lorenzo Dellai, che ieri ha chiesto «un patto tra le istituzioni» contro la crisi, il Consiglio delle autonomie ha risposto con un voto all’unanimità. Il pacchetto di emendamenti che la giunta aveva confezionato a tempo record (per inserirli nel disegno di legge sugli aiuti a famiglie e imprese approdato ieri in aula), ritirato martedì sera su pressione di maggioranza e minoranze, è già diventato un disegno di legge ad hoc (di 13 articoli) dal titolo «Interventi urgenti per favorire il rilancio delle attività economiche in Trentino», depositato ieri sera dalla giunta. Considerata la portata delle misure - a partire da quelle che riguardano l’accelerazione degli appalti e delle concessioni nei Comuni - e il rischio di un irrigidimento da parte dei sindaci, per spiegare le novità si sono mossi ieri il presidente Dellai e l’assessore agli enti locali Mauro Gilmozzi, entrambi intervenuti alla seduta del Consiglio delle autonomie. «Abbiamo cercato di adeguare le regole al tempo di crisi che stiamo vivendo, sperando che queste diventino la normalità e che alzino il nostro standard di lavoro», è stato l’appello del governatore, «dobbiamo tutti farci un esame di coscienza e dare un’immagine di compattezza.

La risposta, ha incalzato Dellai, va data innanzitutto all’edilizia, dove «l’emergenza si somma a una crisi strutturale». La ricetta della Provincia prevede di sbloccare le risorse stanziate sui bilanci dei Comuni ma ancora ferme spesso per ragioni procedurali (circa 1 miliardo), pena la revoca dei finanziamenti, di riprogrammare le opere attraverso tavoli tecnici (Provincia-Comunità di valle-Comuni) garantendo un plafond di commesse pubbliche che diano lavoro alle aziende. Ancora:accelerazione del rilascio delle concessioni edilizie attraverso il meccanismo del silenzio-assenso, rispetto dei tempi di pagamento ai fornitori, semplificazione dei controlli sulle imprese («Non dobbiamo rompere le scatole alla buona gente che lavora», ha sintetizzato Dellai). Il governatore ha quindi ricordato il nuovo regolamento sugli appalti approvato due giorni fa dalla giunta e ha ammonito i sindaci: «Mi appello a tutti voi perché sia applicato senza nessuna deroga».

Il sì del Consiglio delle autonomie è arrivato all’unanimità. «Siamo consapevoli dell’eccezionalità del momento, questo», ha detto il presidente Marino Simoni. Chi si aspettava voci critiche per il rischio di «commissariamento» dei Comuni da parte della Provincia, è stato smentito. Vittorio Fravezzi (sindaco di Dro) è ricorso alla metafora per dire che se in un momento di emergenza arrivano «i caschi blu della Provincia», lui lo vede come un aiuto. Walter Kaswalder (Vigolo Vattaro) ha sollecitato che il silenzio- assenso valga anche per la Provincia nei confronti dei Comuni, mentre Fabrizio Inama (Denno) ha chiamato in causa anche le imprese, che spesso rallentano i cantieri con i ricorsi. Ma la reazione più forte è arrivata dal sindaco di Trento Alessandro Andreatta: «Giustissimo accelerare, ma non a discapito dei processi partecipativi e del rispetto delle norme. Abbiamo committenti e professionisti che non sempre sono collaborativi. Io voglio fare le cose bene, a tutela di tutti. Se ci chiedete cose più forti, allora dateci strumenti eccezionali».

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