«Non vogliamo che qui diventi come Santa Maria» 

Spaccio alla luce del giorno. I commercianti della zona fra via Madruzzo e via Travai lanciano l’allarme: tanti spacciatori in azione ma anche tanti clienti giovanissimi


Lorenzo Di Domenico


Trento. Non solo via Madruzzo e via XXIV Maggio, ma anche vicolo al Nuoto e via Travai. Questa la “mappa” della nuova piazza di spaccio di Trento, che in questa zona assiste a scambi di droga e soldi sotto la luce del sole, senza cercare zone più riparate o discrete. Se questo genere di problematica esisteva da un po’, è negli ultimi mesi che la situazione è peggiorata drasticamente: «Vogliamo far capire – ci spiega un esercente della zona, che preferisce rimanere anonimo - che il problema è decisamente meno leggero di quel che sembra».

La situazione nella zona, che si trova a pochi metri di distanza del liceo scientifico Leonardo Da Vinci, sembra infatti star sfuggendo di mano, con sentinelle e pusher in azione ogni giorno per le strade, dove effettuano le loro “consegne” dopo aver recuperato la materia prima che viene nascosta in aiuole, piante rampicanti, bidoni della spazzatura o vicoli teoricamente privati che vengono usati come deposito. La “roba” viene poi consegnata a clienti che in alcuni casi, come ci spiega chi vive quotidianamente la zona, sono giovanissimi, forse nemmeno maggiorenni. La cosa che più sorprende di questa situazione è senza dubbio il fatto che lo spaccio venga effettuato in pieno giorno ed in piena vista, senza preoccuparsi delle possibili conseguenze.

A giocare un ruolo importante è senza dubbio il fatto che qui, fino a qualche anno fa, transitavano molte più forze dell’ordine, fermandosi anche a sorvegliare la zona, mentre ora le pattuglie passano molto meno frequentemente. «Per fermare tutto questo – spiega un anonimo commerciante della zona - serve la volontà politica, queste persone anche se vengono arrestate dopo una notte in cella tornano qui».

Altro fattore che può aver inciso sull’aggravarsi del problema potrebbe essere la chiusura temporanea di via Esterle, che ha diminuito il traffico, sia di pedoni che di automobili, nella zona.

La giornata di ieri, forse in conseguenza dell’articolo pubblicato proprio su queste pagine sul fatto, risulta però la più tranquilla da qualche tempo a questa parte, con molte meno "sentinelle" rispetto al solito a tenere sott'occhio gli incroci delle strade. «Non vogliamo che questa zona diventi come Santa Maria» spiega chi lavora da quelle parti, preoccupato per il “quartiere”, ma anche per l’incolumità della propria attività.

Per questo chi ci parla rimane anonimo, vista l’arroganza degli spacciatori della zona: «La paura è sempre che facciano qualcosa ai negozi o alle attività, così come a noi». Gli esercenti della zona hanno provato a contattare le forze dell’ordine, ma c’è anche chi ha provato ad arrangiarsi da solo, confrontandosi senza paura con questi delinquenti, ricevendo in risposta insulti e minacce.













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