Nomadi a Trento, il centrodestra"No alle microaree" - SONDAGGIO

La Lega annuncia una petizione per chiedere referendum popolari in tutte le circoscrizioni, il Pdl si associa: «Sbagliato diffondere sul territorio una presenza che può creare problemi». Intanto altolà dell’assessore provinciale Ugo Rossi alla collega Plotegher: «Nessuna norma ad hoc per le case Itea ai nomadi»



SONDAGGIO Siete favorevoli alle microaree?

TRENTO.
Centrodestra all’attacco contro le microaree per i nomadi. La Lega annuncia una petizione per chiedere referendum popolari in tutte le circoscrizioni, il Pdl si associa: «Sbagliato diffondere sul territorio una presenza che può creare problemi». Intanto altolà dell’assessore provinciale Ugo Rossi alla collega Plotegher: «Nessuna norma ad hoc per le case Itea ai nomadi».
Sale il tono dello scontro in Comune dopo la scossa di Redolfi alla giunta sugli accampamenti abusivi e le risposte di sindaco e assessore alle politiche sociali. Alessandro Andreatta ha annunciato per settembre la proposta di due microaree su cui sperimentare aree residenziali autorizzate per i nomadi, Violetta Plotegher (Trentino di ieri, ndr) ha spiegato che per la maggior parte di loro «si troverà una soluzione in alloggio, perché è questo che chiedono».
L’assessore non ha parlato di appartamenti Itea, ma la sua dichiarazione è bastata perché da piazza Dante l’assessore Rossi (Patt) sfornasse una nota stampa in cui precisa: «In Trentino non esiste alcuna forma di messa a disposizione di appartamenti specificamente a nomadi. Questi cittadini sono soggetti alle normali regole valide per tutti nel settore dell’edilizia sociale», a partire dai tre anni di residenza per presentare domanda. Per quanto riguarda le microaree, Rossi chiarisce: «Il regolamento di attuazione della legge sarà pronto entro settembre, posto che la Consulta che se ne occupa è in fase di costituzione». E aggiunge: «Le microaree possono essere assegnate solo a residenti in Trentino da almeno dieci anni e chi si è visto assegnare una microarea non può partecipare alle graduatorie per la casa».
Le parole di Violetta Plotegher - ribadite in televisione, nella trasmissione di Tca - hanno scatenato anche la dura reazione della Lega Nord. Che annuncia una mobilitazione popolare contro le microaree.
Ieri primo gazebo in piazza Dante per raccogliere firme in calce ad una petizione che chiede al sindaco di indire un referendum popolare in ogni circoscrizione. «L’assessore Plotegher ha dichiarato che il percorso dev’essere partecipato e condiviso - incalza il segretario cittadino e consigliere comunale leghista Vittorio Bridi - allora noi diciamo che se un quartiere decide democraticamente di non voler ospitare sul suo territorio le microaree per i nomadi, il sindaco è politicamente tenuto a rispettare il parere vincolante del popolo sovrano». Un’offensiva dai toni pesantissimi: «Chiediamo a tutti i cittadini di mobilitarsi contro la presenza dei nomadi in città: chi non vuole ritrovarsi con il proprio quartiere infestato da queste presenze ingombranti ci aiuti a raccogliere porta a porta le firme per i referendum».
Nel Pdl la sintonia è sui contenuti. «Da sempre siamo contrari alle microaree - spiega il capogruppo Nicola Giuliano - perché vanno a diffondere sul territorio una presenza che può creare grossi problemi. Con la Lega ci confronteremo, se il messaggio è equilibrato il referendum si può condividere». Anche Giuliano non risparmia critiche all’assessore Plotegher: «Le sue parole sulle case ai nomadi sono ambigue. Se pensa a corsie preferenziali, questo atteggiamento è discriminatorio nei confronti di tutti gli altri cittadini. Se hanno i requisiti per gli alloggi popolari, non c’è nessuna norma che oggi li escluda. Dobbiamo poi dire basta all’assistenzialismo, invece di dare soldi alla cooperativa per il campo di Ravina, gli incentivi si diano direttamente ai nomadi per responsabilizzarli».

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