Noce, il Comitato rilancia: «Basta allo sfruttamento»

Il gruppo di Scaramella chiede di bloccare i progetti di derivazione idroelettrica. Migazzi: «La domanda della Comunità di Valle fatta per tutelare i cittadini»


di Alberto Mosca


La presenza concorrente di ben quattro richieste di derivazione idroelettrica sul Noce tra Terzolas e Cavizzana (di cui abbiamo dato notizia sul Trentino di ieri)non ha mancato di scatenare reazioni. Innanzitutto da parte del Comitato per il Noce, il cui portavoce Luca Scaramella spiega: «Le nostre preoccupazioni espresse in fase di discussione con la Comunità di Valle ed i sindaci interessati al progetto proposto dal “pubblico” (la Comunità di Valle), stanno per essere confermate. In poche settimane sono state presentati 4 progetti sulla stessa zona, tra le più pregiate dal punto di vista paesaggistico, degli sport fluviali e della pesca sportiva, e sembra anche che altri progetti considerati “morti” stiano per riemergere con forza magari cambiando di poco la facciata in modo da aggirare problemi emersi in realizzazione».

«Il Comitato - prosegue Scaramella - ha sempre sostenuto che sul Noce serva una moratoria che permetta di traghettare la preoccupante situazione attuale ad una scelta programmatica e politica condivisa  sul “dove” e “che tipo di impianto” si possa ancora costruire in modo compatibile con  le altre attività presenti sul fiume e l’ambiente. Gli strumenti ci sono, il Piano Territoriale di Comunità in fase di definizione potrebbe essere quello ideale. Gli spazi anche esistono, sfruttando magari delle zone già fortemente antropizzate o canalizzate. Il progetto del parco fluviale - conclude il portavoce del Comitato - doveva portare a questa discussione, ma purtroppo i tempi e le continue domande non sembrano essere attualmente compatibili con questo percorso in assenza di una moratoria. La recente mozione approvata in Consiglio Provinciale sul fiume Adige va in questa direzione, speriamo che venga estesa anche al Noce». Il presidente della Comunità della Valle di Sole, Alessio Migazzi, difende la scelta di presentare una domanda in concorrenza a quelle dei privati e nel contempo attacca le scelte del Comune di Pejo: «Le 4 domande presentate dimostrano che oggi è ancora più importante essere seduti a quel tavolo e poter tutelare gli interessi dei cittadini e dell'acqua come bene comune. A questo si aggiunge che purtroppo Pejo ha voluto procedere con il bando ad evidenza pubblica e la selezione di un partner privato. Per gli enti pubblici solandri non è una buona notizia visto che, di fatto, la valle viene esclusa in blocco ed una concessione pubblica, se il bando non andrà anche questa volta deserto, sarà data in mano per vent'anni a privati. Lavoreremo con i gruppi assembleari, come promesso, per formulare una proposta unitaria di mozione che metta al centro del dibattito il Parco Fluviale del Noce».

Della stessa opinione Guido Redolfi, assessore all’energia della Comunità: «Abbiamo, con l'aiuto anche delle minoranze, portato avanti un grande lavoro per presentare la nostra domanda di derivazione, che non è in concorrenza dato che si riferisce al Rabbies: si tratta di un progetto sostenibile, sia dal punto di vista dei costi e che da quello ambientale e speriamo che possa godere di una corsia preferenziale». Redolfi torna poi sul fronte di Pejo: «La loro scelta politica è di 12 mesi fa: allora l'amministrazione ha scelto di non coinvolgere il resto della valle e se ne assumeranno la responsabilità. Siamo in Val di Sole - si chiede polemicamente Redolfi - solo quando occorre chiedere contributi per la funivia in Val de la Mite?».













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