No a nuovi shop center, ricorso alla Consulta 

La delibera che limita i centri sopra i 10 mila metri quadrati impugnata da Federdistribuzione 



TRENTO. Federdistribuzione ha perso il primo ricorso contro la delibera della Provincia che ha stabilito che in trentino non c’è necessità di ulteriori spazi commerciali di superficie di 10 mila metri quadrati, in difesa di un modello alpino e meno metropolitano del commercio. Ed ora, annuncia Alessandro Olivi, Federdistribuzione ha ricorso al Consiglio di Stato, appellandosi proprio al principio della libera concorrenza. «È chiaro - commenta l’assessore al commercio - che non sono un grande amico di questi signori della grande distribuzione, che sostengono che la Provincia non può permettersi di fare una legge sul commercio richiamandosi ai concetti come territorio, ambiente, paesaggio, reti e mobilità. Noi invece vogliamo poterci appropriare di una normativa, e l’Europa ci ha dato ragione, che richiami modelli distributivi e pluralismo distributivo uno dei principi dell’Autonomia». E conclude, Olivi rivendicando la politica sostenuta dall’esecutivo: «Noi dobbiamo avere il coraggio di fare scelte progressiste, non accettando nel nome della libera concorrenza che si abbassi la qualità del lavoro e si omologhi l’offerta commerciale. Perché se si hanno cento centri commerciali, è chiaro che questi spingeranno verso l’apertura domenicale e festiva e saranno costrette a politiche aggressive, mentre noi crediamo in una latro modello». (sa.m.)













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